Inghilterra, le spogliarelliste contro femministe che vogliono chiudere lo strip club
Le femministe dicono di volerle tutelare, ma le ballerine dello strip club Spearmint Rhino di Sheffield non vogliono saperne. Al locale dove lavorano, che si trova nel South Yorkshire, in Inghilterra, era stata revocata la licenza dopo che l’associazione femminista Not Buying It aveva ingaggiato investigatori privati che filmassero, sotto copertura, quello che succedeva durante le serate dello strip club. I video mostravano 74 violazioni delle condizioni di licenza e 145 violazioni del codice di condotta del club: alcune ballerine avevano toccato sessualmente se stesse e i clienti, come ha poi confermato l’indagine avviata per accertare i sospetti.
Ma le spogliarelliste non l’hanno presa bene, e hanno accusato le attiviste che avevano commissionato le registrazioni sotto copertura di avere adottato tattiche di «porn revenge». Tuttavia, dopo avere sentito le testimonianze da entrambe le parti, le autorità hanno deciso di accogliere la domanda di rinnovo della licenza al club, dicendo che avrebbero spiegato presto le loro motivazioni.
La ballerina Celia Lister ha affermato di essere, proprio come le sue colleghe, «al settimo cielo» per la decisione delle autorità, e ha definito il caso dello Spearmint Rhino «una pietra miliare enorme nel percorso per superare lo stigma sociale che circonda il lavoro sessuale». Heather Watson, un’altra ballerina, ha spiegato che c’era ancora del lavoro da fare per rendere il settore «più sicuro ed equo», e ha aggiunto che è stato un anno difficile per le ballerine di tutto il paese, che sono state «soggette a licenziamento e revenge porn», oltre che «ignorate dalle femministe che affermano di salvarci».
Ma il gruppo femminista di attiviste promette di continuare la sua battaglia, come ha confermato Charlotte Mead: «Abbiamo poca fiducia che Spearmint Rhino assicurerà che non si verifichino ulteriori violazioni della licenza: continueremo la campagna per cambiare la politica sugli strip club, e quella contro il rinnovo della licenza di Spearmint Rhino il prossimo anno».
A sostegno del club, le ballerine hanno ribadito che la chiusura del locale le costringerebbe a lavorare in nero. E hanno aggiunto che la consapevolezza di essere state filmate di nascosto ha compromesso la loro salute mentale. «Non può sicuramente essere ritenuto un atto femminista», hanno detto. E ancora: «Non siamo oggetti sessuali come siamo state descritte. Siamo complesse e sfaccettate come chiunque altro e in realtà i clienti ci trattano come persone, più di quanto facciano le presunte attiviste femministe».