Furini racconta l’Inter dal 1908 allo scudetto della seconda stella
PAVIA. Da sabato 27 aprile è possibile ordinare online «Minchia che Inter!», l’instant book realizzato dal giornalista pavese Luigi Furini, grande tifoso nerazzurro, che ha voluto celebrare il 20° scudetto, che ha regalato la seconda stella. Se l’idea era già maturata nelle scorse settimane, ha avuto il suo epilogo dopo il derby, quando le reti di Acerbi e Thuram sono valse i 3 punti sui cugini e la certezza del tricolore con 5 giornate di anticipo: «Sono tornato a casa bagnato (pioveva a dirotto) e mi sono messo al pc. – spiega Furini – Dovevo fare qualcosa per la mia Inter. Ho scritto alcuni capitoli di questo instant book. Altri li avevo nel cassetto».
L’autore, 70 anni, ha deciso di ripercorrere la storia dell’Inter dal 1908 fino ai giorni nostri. «Noi, che Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, l’abbiamo imparata quando andavamo alle elementari - racconta Furini -. E non l’abbiamo mai dimenticata. Noi, che avevamo il poster di Mazzola attaccato nella nostra cameretta. Noi, che abbiamo visto tutte le Coppe Campioni dell’Inter, a cominciare da quella di Vienna (1964) contro il Real Madrid. Se vado avanti con i ricordi, mi viene da piangere. Però un po’ di storia bisogna raccontarla di questa Inter che ha vinto per distacco il 20° scudetto, battendo il Milan a casa sua».
Furini ha voluto ricordare anche le sfide epiche della Beneamata: «La storia della rimonta contro il Liverpool, con il 3-0 a San Siro dopo la sconfitta dell’andata. Fu quando Peirò ruba la palla al portiere». Senza dimenticare le stracittadine con i cugini rossoneri: «C’è il derby dell’austerity, quando allo stadio si andava a piedi o in tram, perché il governo aveva ordinato le domeniche senza auto, c’era da risparmiare sulla benzina. Quel derby l’abbiamo vinto 2-1, con un gol di Boninsegna dopo nemmeno un minuto di gioco».
Gli episodi più curiosi: «Come dimenticare la partita della lattina in testa a Boninsegna, con l’Inter battuta 7-1 dal Borussia Mönchengladbach, sfida che viene annullata e rigiocata; abbiamo poi mandato a casa i tedeschi», ricorda Furini. Da quegli anni epici sino ai giorni nostri, all’Inter di mister Simone Inzaghi, dalla piccola San Nicolò, frazione di Rottofreno (Piacenza), a due passi dall’Oltrepo, al trionfo in campionato: «Nuovi schemi, velocità, pressing alto. Il calcio è cambiato, il nerazzurro resta», conclude Furini.
F.SCAB.