Cos’è il dead name e perché il nome è così importante per una persona transgender?
In inglese si dice “deadnaming”, e allude all’atto, intenzionale o no, di riferirsi a una persona transgender con il suo nome di nascita, ovvero il suo “dead name”. Lo si chiama così perché, per l’appunto, allude a qualcosa che non esiste più, che è “morto” nel momento in cui la persona ha scelto il nome che rappresenta la sua vera identità.
https://www.youtube.com/watch?v=pcSP1r9eCWwPerché è così importante per le persone transgender che gli altri utilizzino il loro “nuovo” nome, ovvero quello che hanno scelto per loro stessi, e smettano di usare invece il loro birth name? Perché così facendo dimostrano di accettarli per quello che sono.
Per una persona cisgender, ovvero la cui identità di genere combacia con il sesso biologico, il suo nome di battesimo, così come si definisce in italiano, è semplicemente un nome. Gli può piacere o non piacere, ma di fatto è solo un suono, una somma di lettere a cui risponde quando viene chiamato, o con cui si firma.
Per una persona trasngender invece, quel nome è una condanna: quella di essere confinato in un’identità che però non gli appartiene. Per questo il nome che scelgono, con cui vogliono essere chiamati, è un simbolo: quello della libertà di essere loro stessi.
Il cortometraggio di Starbucks UK descrive perfettamente questo concetto: vincitore del premio Channel 4 nella categoria Diversity agli Advertising Awards 2019, fa parte della campagna #whatsyourname, che punta a sottolineare l’importanza del nome tra per le persone transgender.
https://www.youtube.com/watch?v=6T9r3znkr_0La campagna va a sostegno della community e finanzia le attività di Mermaids, un’organizzazione che supporta gli adolescenti e le famiglie che stanno affrontando un processo di transizione e hanno bisogno di supporto e sostegno psicologico.