Aborto, 95 donne su 100 non sono pentite, ma sollevate
Non sono pentite, ma sollevate: nella stragrande maggioranza dei casi, le donne che ricorrono a un aborto non si rammaricano della loro decisione. Lo afferma un nuovo studio pubblicato sulla rivista accademica Social Science & Medicine.
I ricercatori dell’Università della California a San Francisco hanno monitorato, per cinque anni, 667 donne americane che avevano scelto l’interruzione di gravidanza, analizzando le emozioni di ciascuna di loro: circa il 95% delle donne, nel corso dello studio, ha dichiarato di ritenere che l’aborto fosse stata la decisione più giusta. Gli studiosi hanno chiesto alle partecipanti se provassero tristezza, colpa, sollievo, rimpianto, rabbia o felicità per la loro scelta: ebbene, il sollievo era l’emozione più comune.
«Per anni si è radicata la convinzione secondo cui è necessario proteggere le donne dal danno emotivo che molte di loro subiscono quando ricorrono a un aborto», ha spiegato Corinne Rocca, autrice principale dello studio. «Ma non abbiamo prove che affermino che sia effettivamente così». Secondo la ricercatrice, l’affermazione secondo cui l’aborto sarebbe una esperienza devastante viene utilizzata dagli oppositori per giustificarne la limitazione all’accesso.
Il nuovo studio rileva che le emozioni composite, ad esempio il senso di colpa misto al sollievo, sono comuni per le donne subito dopo l’aborto, ma sia quelle positive che quelle negative sono diminuite dopo i primi due anni e poi si sono stabilizzate, e la sensazione della «correttezza della decisione è rimasta elevata e costante». Poco più della metà (54%) ha dichiarato che la decisione di interrompere la gravidanza è stata molto o in qualche modo difficile, ma anche quelle che erano molto combattute hanno finito per ritenere corretta la loro scelta. L’altro 46% ha affermato di non avere incontrato difficoltà nel prendere la decisione.
Secondo gli autori dello studio, quindi, la ricerca, in futuro, dovrebbe concentrarsi sui fattori specifici che inducono le donne a provare emozioni negative e rimpianto dopo l’aborto. Gli autori spiegano che, sebbene non emerga dai risultati dello studio, la consulenza sull’interruzione di gravidanza, quando viene proposta, dovrebbe concentrarsi sull’aiutare le donne a far fronte allo stigma.
La nuova ricerca segue un altro studio (condotto sempre da Corinne Rocca e pubblicato sulla rivista accademica Plos One nel 2015) su 667 donne, monitorate per un periodo di tre anni. I risultati sono stati simili: il 95% delle donne ha affermato che l’aborto, per loro, fosse stata la scelta più giusta.