Gmail è cambiata, ora puoi programmare la posta e farti aiutare a scriverla
Quindici anni. Come un adolescente che tuttavia, invece di educare, ci ha educato. Alla posta elettronica. Gmail, il servizio di Google, spegne quindici candeline e lo fa con un paio di novità molto attese: l’assistenza alla composizione del testo della mail e la funzionalità che ci permetterà, senza dover usare piattaforme professionali come quelle di chi lavora nel marketing, di programmare l’invio della posta. Sembra poco, è una svolta per l’utente medio.
Pochi ne parlano ma Gmail è di fatto il servizio di posta elettronica più usato del mondo. Conta oltre un miliardo e mezzo di utenti attivi: considerando che la popolazione mondiale è di circa 7,6 miliardi di individui si può ben dire che una persona ogni cinque persone ha un account Gmail. Anche se si può disporre, come spesso accade, di più indirizzi e quindi il rapporto non rimane che una provocazione. Ma necessaria a comprendere la pervasività della piattaforma di Mountain View, che superò la soglia del miliardo nel 2016 ed è stata profondamente ripensata negli ultimi anni. In particolare lo scorso anno per la versione desktop, con un aspetto più essenziale e nuove funzioni intelligenti.
Due di queste funzionalità sono state annunciate proprio in occasione del compleanno: la prima, battezzata «smart compose», è una funzione di scrittura intelligente che si basa sul machine learning per offrire suggerimenti utili durante la redazione di una mail. Insomma, sussurra correzioni, parole, definizioni, completamenti del testo. La seconda ha invece a che fare con la pianificazione del lavoro: su Gmail si potrà infatti programmare l’orario di invio della posta: una volta scritta, sarà sufficiente indicare ora e giorno in cui la mail dovrà essere recapitata al destinatario.
In un post sul blog ufficiale Tom Holman, senior product manager della piattaforma, traccia rapidamente l’evoluzione della posta elettronica:«Nel 2004, le email erano molto diverse da oggi. Le caselle postali erano invase dallo spam e non c’era modo di cercare al loro interno o archiviare la posta. Inoltre, bisognava costantemente eliminare email per rispettare lo spazio di memoria. Abbiamo costruito Gmail per risolvere questi problemi ed è diventato un prodotto con cui 1,5 miliardi di utenti sbrigano ogni giorno le loro attività. Oggi, al 15esimo compleanno, ne ripercorriamo la storia e condividiamo alcune novità».
L’esordio di Gmail avvenne proprio il primo aprile del 2004 e no, non fu uno scherzo. Disponeva della potenza della ricerca di Google interna ai messaggi, che venivano già all’epoca raccolti in conversazioni. C’era all’epoca 1 GB di spazio disponibile, cento volte quella proposta dagli altri servizi. Lo spam era all’epoca una piaga ancora più forte di oggi, che Gmail affrontò e in gran parte risolse: al momento l’intelligenza artificiale blocca 10 milioni di mail immondizia al minuto. Il servizio si sarebbe poi evoluto per salire a bordo degli smartphone, diversificarsi e aggiungere nuovi strumenti, dalle risposte rapide ai suggerimenti sulle mail ignorate da troppi giorni.
Smart compose – che già consente agli utenti anglofoni di risparmiare oltre un miliardo di battute a settimana – in realtà si aggiorna, supportando finalmente anche l’italiano (oltre a spagnolo, francese e portoghese) e arrivando su Android (prima si poteva usare solo sui Pixel 3 di casa). E facendosi ancora più versatile, basandosi anche su quanto scritto nella mail che si sta preparando. Su iOS arriverà presto. Concludono il pacchetto delle novità la programmazione dell’invio, magari per farsi vedere un po’ meno dipendenti dal lavoro, e la possibilità di rispondere a un thread di commento di Google Docs o effettuare alcuni tipi di navigazione senza lasciare la propria casella.