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PianetaEmpoli
Май
2024

La partita del tifo (Udinese)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia” Match che ha tutta l’aria di un autentico scontro salvezza, praticamente uno “spareggio” quello che va in scena al “Blue Energy Stadium” di Udine, chiamato così per ragioni di sponsor, altrimenti chiamato “Stadio Friuli”, che si gioca oggi, domenica 19 maggio 2024, alle h.15, in una splendida giornata […]

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Match che ha tutta l’aria di un autentico scontro salvezza, praticamente uno “spareggio” quello che va in scena al “Blue Energy Stadium” di Udine, chiamato così per ragioni di sponsor, altrimenti chiamato “Stadio Friuli”, che si gioca oggi, domenica 19 maggio 2024, alle h.15, in una splendida giornata di sole, e che è valevole per la 37esima e penultima giornata del campionato italiano di calcio di Serie A 2023/2024. Gli spettatori ufficiali sono 24.686 e lo stadio è tutto esaurito o quasi. L’Empoli nelle ultime cinque partite ha raccolto appena quattro punti, l’Udinese invece di punti, nello stesso arco di partite, ne ha racimolati cinque. E’ stata una gara che sul piano tecnico ha detto pochino, più intensa nella ripresa. Un gol annullato a Maleh al 36°, peraltro bellissimo, fa gridare allo scandalo; viene giudicata irregolare una “gomitata” di Niang ai danni di Kristensen. Ma il sale è nella coda: Cambiaghi si guadagna un netto rigore, Niang va dal dischetto e al 90° trafigge Okoye; Fazzini trattiene Payero a recupero ormai scaduto, rigore sacrosanto che Samardzic trasforma al 104°(!). E così tutto è rimandato all’ultima giornata!

I tifosi empolesi che raggiungono Udine con ogni mezzo, diversi pullman, furgoni, pulmini e macchinate, sono 1.096, e sono davvero molto belli, da vedere e da sentire, carichi di adrenalina. Organizzano una bellissima coreografia, con due bandieroni coprisettore a strisciate azzurro, bianco e celeste, uno a destra, uno a sinistra, nel mezzo un “mare” di pezze, tenute su a mo’ di sciarpe, del solito colore dei bandieroni, e, ai piedi del tutto, il bellissimo striscione “Avanti Empoli”, bianco su sfondo azzurro e celeste. Presenti a fianco degli ultras empolesi i gemellati ultras del Bayern Monaco con tanto di pezza. I primi 20-25 minuti sono davvero encomiabili da parte degli ultras azzurri. Il tifo in quei momenti è davvero alto, tanto che molti cori partono bene, si diffondono forti nello stadio, e sono coperti dai fischi da parte della gente bianconera. Tra i cori che riescono meglio il “Siamo l’armata biancazzurra e mai nessun ci fermerà…”, il “Alé forza azzurro alé, alé forza azzurro alé…”, “Siam sempre qui insieme a te per l’Empoli combatterem…”. Passato quel lasso di tempo poi il tifo si sgonfia un po’, il gol annullato a Maleh è vissuto come un’ingiustizia, con i tifosi azzurri che si spazientiscono non poco per l’ennesimo sopruso perpretato ai danni dell’Empoli quest’anno e intonano il coro “Lega italiana figli di puttana”. C’è da dire che i molti tifosi occasionali non aiutano nella riuscita ottimale del tifo, anche se la parte bassa tiferà sempre e neanche il classico “Empoli, Empoli!” chiamato dal coro “Tutta la curva!” non viene più benissimo come nelle prime battute, nonostante il dannarsi continuo dei lanciacori, ma quando l’Empoli attacca, anche se ciò succede di rado, è forte la spinta e la partecipazione del settore ospiti. Molto belli alcuni battimani. Bello il continuo, incessante sventolio di diversi bandieroni. Non vengono molto bene i cori per i diffidati e il classico “Forza Azzurro! Vinci per noi!”, un po’ fioco. Il settore ospiti si infiamma letteralmente però quando, all’89°, Cambiaghi si procura un fallo da rigore. Il tifo sale subito di tono, Niang trasforma il penalty e fa letteralmente impazzire il popolo biancazzurro giunto fino a Udine, con tutta la squadra che si riversa festante sotto il settore empolese. Il tifo in quei frangenti è alle stelle. Bella la sciarpata in quei frangenti. Mentre sullo stadio di parte friulana cade il gelo, i tifosi azzurri sono in fibrillazione. L’incerto signor Guida di Torre Annunziata concede 5 minuti di recupero: il popolo bianconero sembra ormai rassegnato, quello azzurro vede vicino il traguardo, ma, a recupero già scaduto, Fazzini commette una clamorosa ingenuità, trattenendo la maglia del friulano Payero. Rigore netto che per la disperazione di tutto l’Empoli viene trasformato. La gara è stata equilibrata, il risultato è equo, ma la rabbia e la delusione azzurra è tanta, vista la situazione di vantaggio che si era venuta a creare. Scambio di “cortesie” al termine della partita tra il pubblico friulano confinante il settore ospiti e gli empolesi nel settore. Il tifo degli ultras empolesi è stato oggi certamente di un livello molto buono. Voto: 8-. Nella giornata di sabato 18 maggio alla partenza dell’Empoli dallo stadio per Udine tanta gente di fede azzurra si era radunata con bandieroni, fumogeni e quant’altro, per dare la carica e il giusto incitamento alla squadra di Davide Nicola (pare sia stato lui a volerla), in vista della difficile trasferta in terra friulana.

Il tifo dei padroni di casa non è stato niente di particolare dal punto di vista coreografico, ma belli sono comunque i tanti stendardi bianconeri a formare la scritta “Ultras 1976”, gli altri del Gruppo “Hooligans Teddy Boys” e altri ancora. Esposti prima dell’inizio gli striscioni “Lottiam con voi” e “Alé Udin” e accesi diversi fumogeni. Altresì bella la sciarpata realizzata. Durante la coreografia empolese parte il coro di sfottò “Oh sembra Napoli, sembra Napoli…”. Molti i cori che fanno partire, ma che non saranno particolarmente incisivi, tra i migliori il “Noi vogliamo questa vittoria”. Particolarmente riusciti però sono alcuni battimani. Lo stadio pieno spinge l’Udinese e si infiamma ad ogni azione dei bianconeri di mister Fabio Cannavaro, bello il coro “Alé Udin alé Udin alé alé alé…” che coinvolge un po’ tutta la gente friulana. All’inizio del secondo tempo esposto lo striscione “Ciao Simone la Nord ti saluta”. Accesi poi intorno a metà secondo tempo alcuni fumogeni gialli ed alcuni bianchi. Si danno molto daffare in Curva Nord, lo zoccolo duro è rappresentato dalla parte centrale della curva, non sembrano tantissimi a cantare, alcuni cori vengono bene, altri non sono particolarmente efficaci, salvo poi ammutolirsi quando l’Empoli passa in vantaggio, con lo stadio gelato, per poi riprendersi sul fil di sirena quando intonano il coro “La gente come noi non molla mai, la gente come noi, la gente come noi, la gente come noi non molla mai…”. D’improvviso il pubblico friulano, che aveva davvero sudato freddo, si rianima ed esplode di gioia, prendendo in giro gli ospiti. Nei giorni immediatamente precedenti la partita era stato fatto circolare un volantino che esortava il pubblico di Udine a colorare con qualsiasi vessillo lo stadio. Tra le altre cose vi si poteva leggere “Carica friulani. Bandiere al vento. Coloriamo lo stadio Friuli con i nostri colori: sciarpe, bandiere, stendardi!”. Il livello del tifo udinese, pur senza strafare, è apparso piuttosto buono. Voto: 7+.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera è FIORENTINA-NAPOLI, coi napoletani che occupano quasi interamente uno spicchio del settore ospiti e prima della partita continuano la contestazione a squadra e Società, lasciando un grande spazio vuoto, con in cima al settore l’ormai classico striscione “Solo gli Ultras vincono sempre”. Presenti i vari Gruppi ultras, accese torce, sventolati diversi bandieroni. Nelle prime battute alzano il coro “Chi non salta insieme a noi cos’è, chi non salta insieme a noi cos’è, è un fiorentino…”. Successivamente si scontrano tra loro,  Curva A contro Curva B, per diverse vedute. Esposta la pezza “Darietto libero”. I fiorentini fanno un tifo piuttosto buono, accendono big-flash e torce. Ultima partita della Curva “Fiesole” così com’è da tantissimi anni, prima dei lavori di demolizione e di rifacimento completo. Al proposito esposti gli striscioni: “…Personaggi, storie e ricordi ti renderanno immortale”, “Oltre ogni demolizione materiale grazie Curva Fiesole, Tucano presente” e “Entrati bambini, usciti adulti…Curva Fiesole per sempre casa nostra!!”. Esposta inoltre la scritta “Atene 29.05 pronti per l’Inferno”, in vista della finale di Conference League che si giocherà quel giorno contro l’Olympiacos. Classica partita da fine stagione, che finisce 2-2. Piuttosto buono l’afflusso del pubblico per una partita che ha da dire poco o niente. Alle 18 del sabato pomeriggio va in scena LECCE-ATALANTA. Trasferta preclusa ai bergamaschi non tesserati e quindi sono solo una 50ina; per di più la partita è incastrata tra la finale di Coppa Italia, giocata a Roma contro la Juve mercoledì 15 maggio e la finale di Europa League di mercoledì 22, a Dublino contro il Bayer Leverkusen, con gli atalantini che già dal martedì saranno nella capitale irlandese. Per la finale di Coppa Italia con la Juventus organizzata una bella coreografia, che ha come tema la Dea “Atalanta”, un po’ come quella proposta con il Marsiglia il 9 maggio scorso, nel ritorno della Semifinale di Europa League, in cui si poteva leggere la bellissima frase “Il ricordo di Malines rievocato a ogni bambino…vincere oggi per raccontare Dublino”, che rievocava la Semifinale di Coppa delle Coppe persa nel 1987/88 contro i belgi del Malines. La dedica degli ultras dell’Atalanta a Marten De Roon dopo la sua bella stagione e la volontà di essere presente a Dublino nonostante l’infortunio: “Attaccamento, sacrificio e maglia sempre sudata De Roon, la tua Coppa l’hai già conquistata”, striscione esposto davanti casa sua. Il giorno della finale di Coppa Italia scontri lungo la A1 tra juventini e bergamaschi. Bel tifo dei leccesi, cori forti, si confermano ad alti livelli. Né l’Atalanta, vittoriosa 2-0, né l’acqua che cade copiosa, spengono l’entusiasmo dei salentini. La pioggia battente tiene però lontano il grande pubblico. In Curva Sud bella fumogenata gialla e rossa con sventolio di tante bandiere. Sotto la pioggia la parte centrale della Nord è quasi tutta a torso nudo. Viene esposto il sacrosanto striscione “Contro i soliti interessi partite simultanee e orari sempre gli stessi”.

Alle 20,45 del sabato sera c’è TORINO-MILAN, coi milanisti che sono ancora in sciopero del tifo e che assistono alla partita senza striscioni e in silenzio, a parte il coro iniziale “Noi siamo la Curva Sud”. Il settore ospiti è comunque abbastanza pieno. Bella sciarpata iniziale dei torinisti, ancora una volta senza striscioni la Curva “Maratona” a causa dello sciopero contro le numerose diffide, tranne il polemico “Noi l’Europa la vogliamo conquistare ma Cairo e i pezzi di merda se ne devono andare!”, esposto al terzo anello. Comunque la spinta dello stadio c’è, specie sul 3-0. Cori classici per i diffidati ed “Il Toro siamo noi solo noi…”. I “Torino Hooligans” in Curva “Primavera” si stanno riorganizzando, facendo del tifo e accendendo qualche fumogeno; sembrano avere le credenziali per risorgere. Il Torino, col 3-1 di oggi, spera ancora in un posto in Europa. 24.638 spettatori ufficiali. Il rituale lunch-match domenicale è SASSUOLO-CAGLIARI. Veramente tanti i sardi al “Mapei Stadium”, prendono gran parte del settore ospiti, davvero encomiabili, tra mille difficoltà logistiche e sacrifici. Diverse pezze esposte tra cui quella degli “Sconvolts” ed “Assenti presenti”. Acceso qualche fumogeno, sventolate bandierine e alcuni bandieroni. Alla fine fanno festa per lo 0-2 che vuol dire certezza della salvezza e osannano mister Claudio Ranieri. In settimana allo stadio, all’allenamento a porte aperte, avevano incoraggiato la squadra con lo striscione “Carica!” e tanti fumogeni arancioni. Rispolverato per l’occasione anche lo storico striscione “Sconvolts”. I sassolesi si compattano con bandiere e fumogeni neri e verdi accesi, dietro lo striscione “Solo per la maglia”, rassegnati già alla retrocessione. Presenza dei gemellati piacentini con loro, con tanto di pezza. 15.548 gli spettatori ufficiali. Si gioca alle 15 della domenica anche MONZA-FROSINONE. I frusinati salgono in Brianza in buonissimo numero, molto colorati con tanti, belli bandieroni al vento e con tanti palloncini gialli e azzurri. Faranno festa per lo 0-1, con una salvezza che si avvicina notevolmente. Monzesi che sono ancora senza gli striscioni dei vari Gruppi, per protestare per le diffide del dopo Monza-Napoli, ma che organizzano una discreta coreografia, coi Distinti e la Curva Sud suddivisi da cartoncini rossi e bianchi, oltre a tanti bandieroni e fumogeni accesi. Fanno anche un corteo fuori lo stadio, accendendo fumogeni biancorossi. Espongono la scritta, di vicinanza ai lecchesi, retrocessi in Serie C, “La Lecco Ultras non retrocede”. 12.306 spettatori ufficiali. Alle 18 domenicali si gioca INTER-LAZIO, coi laziali che sono alcune migliaia e provano almeno a farsi sentire. Rinnovato il gemellaggio con gli interisti: tenuto a mano fuori lo stadio lo striscione “I campioni d’Italia rendono omaggio ai padroni di Roma”. In Lazio-Empoli ha fatto il suo esordio il nuovo Gruppo “Locvus Lativm” (Zona Lazio), presente nel settore Distinti Sud Est, nato dall’idea di alcuni ragazzi che di solito si ritrovano a Ponte Milvio prima di ogni partita. Maxi coreografie da brividi degli interisti. Coinvolto tutto lo stadio. Bellissima la scritta “Campioni d’Italia” color giallo-oro nei Distinti (“Campioni” al secondo anello, “D’Italia” al primo). Lo stemma dell’Inter riprodotto fedelmente al centro della Curva Sud, con scritta bianca su sfondo azzurro, e stondato il colore nero, su sfondo di cartoncini bianchi, e i colori verde e rosso ai lati a formare il Tricolore. In Curva Nord, al secondo anello, la scritta “20” azzurra, dai contorni neri su sfondo bianco, sui tre anelli, con strisciate rosse, bianche, nere e azzurre a destra; verdi, nere e azzurre a sinistra guardando la curva. Sui tre anelli della Tribuna centrale riprodotto al centro lo Scudetto tricolore, ornato di giallo, nel resto del primo anello cartoncini azzurri, nel resto del secondo neri, con ai due lati una stella gialla per ogni lato e, nel resto del terzo anello, cartoncini azzurri. La gara finisce con un salomonico 1-1. 73.148 spettatori ufficiali. Curva Nord Inter a Sofia per la finale di Coppa di Bulgaria nei giorni scorsi, coi gemellati del Botev Plovdiv.

Il posticipo della domenica sera è ROMA-GENOA. I genoani sono una ventina appollaiati in Tribuna Montemario con alcune bandiere, visto il divieto di vendita dei biglietti in Liguria. Festeggiano a Genova con fuochi d’artificio la sconfitta nei Playoff di Serie B della Sampdoria a Palermo. Lo stadio incita la Roma con qualche momento di stanca ma comunque riuscendoci. Omaggiato l’ex Strootman, vengono accesi un buon numero di fumogeni in Curva Sud, anche se è la Nord alta a destare l’attenzione, prima con una fumogenata verde, poi una volta scesi in basso per il giro di campo, giallorossa. In Sud, ma anche in Tribuna Tevere, alcuni striscioni per ricordare l’ultrà Luca Carroccia, mentre il “Gruppo Quadraro” espone un telo per l’anniversario della morte di Roberto Rulli, uno dei fondatori dei “Fedayn”. 67.334 spettatori ufficiali (record di presenze quest’anno), soddisfatti per l’1-0 finale. Il posticipo del lunedì alle 18,30 preserale è SALERNITANA-HELLAS VERONA. I tifosi veronesi a Salerno sono in buon numero, a prescindere dalla collocazione infame della partita, colorati, con molti stendardi e lo striscione unico “Hellas Army” poggiato sui seggiolini. Eseguono buon tifo e bei battimani. Difficilmente si assiste ad una coreografia quando la squadra perde la categoria, ma i salernitani, da tempo già in B, l’hanno organizzata, e anche bellissima, per la loro ultima gara casalinga. Un sipario col simbolo dell’Ippocampo della Salernitana, bianco su sfondo granata, ornato di giallo, il resto nero, con in bianco e nero i monumenti della città fedelmente riprodotti in basso, con ai lati foglie d’alloro e, in cima alla Curva Sud “Siberiano”, la scritta con cartoncini bianchi su sfondo nero e granata “Appartenenza”. Oltre alla coreografia buon tifo durante la partita. L’1-2 finale viene festeggiato dai veronesi, che con questo risultato raggiungono la salvezza. Buon pubblico all’’Arechi’ nonostante tutto. Il posticipo del lunedì sera è BOLOGNA-JUVENTUS. Gli juventini sono reduci dalla vittoria della Coppa Italia a Roma contro l’Atalanta, dove avevano organizzato una bella coreografia con lo striscione in basso “Non c’è stella che brilla più di te”; stasera a fatica riempiono il settore ospiti. Si accendono per la splendida rimonta juventina, da 3-0 al 3-3 finale. Durante la gara sventolano numerosi bandieroni. Il Gruppo “Viking Milano” dedica uno striscione per l’ex mister Massimiliano Allegri, autore a Roma in Finale di Coppa di un autentico show personale, riprendendosela con tutto e tutti, “Come te non c’è nessuno, Allegri per noi sei il numero 1”. Il comportamento sopra le righe a Roma ha portato al suo esonero e al suo posto è stato chiamato Paolo Montero. Fuochi d’artificio, big-flash, torce, bandieroni al vento e il bello striscione “Dedicato a chi c’è sempre stato e a chi non è più tra noi” in Curva “Andrea Costa”, che è davvero un bel vedere, per festeggiare l’accesso alla Champions League con l’arrivo almeno nei primi quattro posti. Splendida, prima di tutto questo, anche la sciarpata. Il clima della serata è elettrico, lo stadio è pressoché esaurito nonostante il meteo pessimo. L’inno della Champions League viene urlato a squarciagola dai presenti.

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