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PianetaEmpoli
Май
2024

La partita del tifo (Atalanta)

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia” Partita quasi da testacoda quella che si gioca al “Gewiss Stadium” di Bergamo oggi, domenica 28 aprile 2024, alle h.18, valevole per la 34esima giornata, quindicesima di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2023/2024. Come capita si può dire sempre quando gioca l’Atalanta in casa, lo stadio, […]

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Una rubrica a cura di Claudio “Freccia”

Partita quasi da testacoda quella che si gioca al “Gewiss Stadium” di Bergamo oggi, domenica 28 aprile 2024, alle h.18, valevole per la 34esima giornata, quindicesima di ritorno, del massimo campionato italiano di calcio 2023/2024. Come capita si può dire sempre quando gioca l’Atalanta in casa, lo stadio, ridotto nella sua capienza per il rifacimento della Curva Sud, è pressoché esaurito, con 14.614 spettatori ufficiali (2.181 i paganti). L’Empoli giunge a questo appuntamento dopo aver raccolto sei punti nelle ultime cinque partite, mentre gli orobici, nello stesso numero di gare, ne hanno conquistati otto. L’Atalanta supera l’Empoli con un rigore di Pasalic al 42°, guarda caso provocato da Pezzella subentrato all’infortunato Walukiewicz, e una rete di Lookman al 51°, senza neanche dannarsi tanto, anche se l’Empoli approccia bene la gara e non concede molto alla Dea, con una condotta di gara senz’altro migliore di quella di Lecce, anche se poco produttiva in attacco. E’ mancata poi una certa “cazzimma” vista negli ultimi due impegni casalinghi.

I tifosi empolesi che son saliti in Lombardia sono 256, un numero quindi non disprezzabile ma neanche alto. Vista la posta in palio, la distanza non proibitiva e la collocazione della partita ce ne potevamo aspettare un po’ di più per la verità. In maggioranza sono ultras, che purtroppo arrivano allo stadio con qualche minuto di ritardo. Occupano la parte più bassa del settore ospiti e si fanno sentire spesso durante l’arco della partita. La spinta e il sostegno non sono certo mancati, con cori più o meno lunghi, come il “Sempre ti sosterremo sempre sarem con te…”, o il “Forza azzurro alé alé forza azzurro alé alé forza azzurro alé alé…”, venuto davvero bene e piuttosto lungo. Come al solito i cori che si alzano al cielo sono tanti, classici quelli per i diffidati. Viene altresì bene, cosa per niente scontata in trasferta, il “Forza Azzurro! Vinci per noi!”. Fanno buon gruppo con alcuni bei battimani. Il tifo, che inevitabilmente dopo il 2-0 va calando, viene coadiuvato da 2-3 bandieroni, da qualche stendardo e da diverse bandierine, anche se il settore empolese non risulterà molto colorato, come invece spesso accade. Viene comunque realizzata verso la fine anche una buona sciarpata. Avendo il settore ospiti davanti, le pezze e gli striscioni, da sinistra verso destra, sono i seguenti: “Diffidati con noi”, “Desperados Empoli”, “Ultras Empoli”, “Tanto tornano”, “Strà Kaos”, che si rivede anche in trasferta. Il tifo viene tenuto abbastanza alto verso il finale, nonostante l’Empoli sia sotto di due gol. Ed al triplice fischio dell’incerto signor Fabbri di Ravenna, ci sono solo applausi per la squadra empolese. Il livello del tifo empolese è quest’oggi da ritenersi piuttosto buono.

Il tifo degli ultras bergamaschi è sempre bello, soprattutto da sentire, ed anche oggi non tradisce le attese, risultando praticamente incessante, con tanti, fortissimi cori ben coordinati. Un incitamento praticamente senza soste, che rende il “Gewiss Stadium” una bolgia infernale. Cori come l’ormai classico “Atalanta alé Atalanta alé Atalanta alé alé…”, sulle note della famosa hit di Loredana Bertè “Cosa ti aspetti da me”. Davvero forte viene il “Forza Atalanta vinci per noi!” che rimbomba nello stadio. Cori che fanno tremare la struttura. La Curva Nord aveva offerto una buonissima prova anche in Atalanta-Fiorentina, ritorno Semifinale di Coppa Italia, di mercoledì 24 aprile scorso, con un eccezionale sciarpata e lo striscione “Forza magica Atalanta la Nord è con te”, ed anche oggi si è confermata come una delle più belle realtà in circolazione. C’è peraltro da dire che gli ultras della Nord non hanno sottoscritto la Fidelity Card, dichiarando guerra alla Tessera. Verso la fine parte il suggestivo coro “Io bergamasco che son io, atalantino che non sono altro, soldi in tasca non ne ho…”, sulla famosa hit dei Nomadi “Io vagabondo”. Poi sarà la volta di “Forza Atalanta alé alé…forza Atalanta alé alé…”. Molti canti, c’è da dire, che sono piuttosto originali e che c’hanno quasi l’esclusiva. Non si sentono praticamente da altre parti. Tra gli striscioncini e striscioni più belli ed originali segnaliamo: “Collettivo Confusione”, “Bergamo Bene”, “Irrequieti”, “Vecchia Guardia”, “Forever Atalanta”, “Tanto tornano”, “Iron Dea”. Tra i tanti stendardi c’è da segnalare: quello fisso “Per chi non può esserci”, “Cerizzati ovunque” (con una Ceres in evidenza), “Canonica d’Adda-solo per te (molto bello), “A modo nostro”. Tanti i bandieroni, sventolati perlopiù nella parte bassa della Nord. L’Atalanta dopo la fine va tutta sotto la sua curva osannata dai propri tifosi, ai quali sta dando quest’anno enormi soddisfazioni: sesta in campionato (ma con una partita da recuperare), in finale di Coppa Italia con la Juventus, in semifinale di Europa League col Marsiglia. Si può tranquillamente affermare che il tifo atalantino si è espresso su livelli molto buoni.

Uno sguardo altrove: L’anticipo del venerdì sera è FROSINONE-SALERNITANA, che vede assenti gli ultras campani, visto che la trasferta è vietata a chi è residente a Salerno e provincia. Buono il sostegno ciociaro, con una bella sciarpata mixata dallo sventolio dei bandieroni. Buon pubblico. Il Frosinone centra una vittoria importantissima, comunque piuttosto facile, per la lotta alla salvezza. L’anticipo delle 15 del sabato è LECCE-MONZA. I monzesi sono in buon numero, considerate soprattutto la distanza e la classifica tranquilla. Eseguono diversi cori e battimani ma il settore ospiti è disadorno di bandiere e striscioni per il proseguo della protesta contro le diffide piovute sulla Curva “Davide Pieri”, a loro dire ingiuste, a seguito di scontri con le forze dell’ordine in Monza-Napoli del 7 aprile scorso. I tifosi del Lecco a Parma esprimono vicinanza con la scritta “A difesa della propria città rispetto per la Monza ultrà”. I leccesi sono autori dell’ennesima bella prova, non è certo una novità, il tifo è super, straripante, convincente. Autoironico il coro “La rovina dell’Italia siamo noi”. La loro squadra, seppur raggiunta al 96° dopo essere andata in vantaggio al 92°, compie un altro passo verso la salvezza. 27.167 spettatori ufficiali. Alle 18 del sabato si gioca JUVENTUS-MILAN. Assenti gli ultras milanisti, per i soliti motivi (obbligo di registrarsi online al sito della Juventus per acquistare il biglietto per il settore ospiti e di dichiarare qualsiasi strumento di tifo introdotto). Nel derby Milan-Inter di lunedì 22 aprile scorso organizzata una bellissima coreografia su tre anelli con al centro una donna vestita da lavandiera, perfettamente riprodotta, e su un lato la scritta, rossa su sfondo nero, “Nothing changes” (non cambia nulla), concetto ribadito dallo striscione “La matematica non è un’opinione: sul campo sono diciannove!”. Poi con un telo nerazzurro con scritto “Inter” e il simbolo della Juve, appare la scritta “Perdi le finali, rubi i campionati, ormai sei diventato tutto ciò che hai sempre odiato”. Piuttosto continuo e convincente il tifo juventino, con la Curva Sud pavesata da pezze e bandieroni sempre al vento. La Juve avrebbe meritato di più dello 0-0 finale. 39.845 spettatori ufficiali.

L’anticipo del sabato sera alle 20,45 è LAZIO-HELLAS VERONA, con una presenza veronese piuttosto numerosa, che cerca di farsi sentire nella bolgia dell’’Olimpico’ e non è facile. Belli alcuni bandieroni. Tra le due tifoserie intercorre un’amicizia piuttosto sentita, ribadita dagli striscioni “Daje Verona”, all’inizio in Tribuna Tevere, “Salutiamo gli amici dell’Hellas”, in Curva Sud rivolto verso il settore ospiti, ed “Oggi come ieri…stessa lotta, stessi ideali!”, in Curva Nord. Il tifo è alto fin dall’inizio, bellissimi e alti i cori, tanti i bandieroni. E’ finito lo sciopero del tifo finalmente, con tutti gli striscioni al loro posto in ogni settore dello stadio, che festeggia i tre punti, fondamentali per la corsa alla Champions League. Spettatori 40mila circa. Il tradizionale lunch-match domenicale è INTER-TORINO. Grande festa per il ventesimo scudetto nerazzurro. 75.000 a San Siro e centinaia di migliaia in città a far baldoria, con il bus dei giocatori che attraversa la città da San Siro a Piazza Duomo, impiegandoci sette ore. Bella la coreografia organizzata, con fumogeni verdi, bianchi e rossi al terzo anello. Scritta bianca “Dale campeon” su sfondo di ‘onde’ nere e azzurre. Al primo anello al centro lo Scudetto tricolore fedelmente riprodotto, con bordo giallo, una striscia trasversale azzurra a destra e nera a sinistra guardando la curva, poi nel resto del primo anello cartoncini bianchi. Nel derby col Milan del 22 aprile scorso realizzate due coreografie: “Il nostro destino il vostro incubo”, con al centro mani che scrutano una palla di vetro e una stella a destra e una a sinistra di colore giallo su sfondo nero e azzurro, e “Da 55 anni…a San Siro, in Italia, in Europa”, con sciarpata fatta di sciarpe tutte uguali in vendita in vari punti della curva e al baretto. Esposti anche prima della coreografia con le stelle gli striscioni “Che questa fervida visione avveri il tuo peggior tormento” e “Ripetetelo alla Madonnina chi è il campione e chi il piangina”. I tifosi del Torino assistono perlopiù alla festa nerazzurra. Derby della solidarietà a poche ore da quello vero: le curve nerazzurre e rossonere hanno infatti raccolto beni di prima necessità e prodotti per l’igiene per i senzatetto milanesi e li hanno consegnati ai City Angels che li distribuiranno poi sia sulla strada che nei loro centri d’accoglienza. Alle 15 della domenica c’è BOLOGNA-UDINESE, coi friulani in discreto numero al “Dall’Ara”, sono molto colorati e si dannano per incitare la loro squadra. Nel finale i cori “Udine, Udine!” ed “E’ la Nord che te lo chiede dai Udinese facci un gol”. Padroni di casa che organizzano una bella coreografia, con la scritta “Bologna”, bianca su sfondo rosso, con bordi bianchi, come un quadretto ben fatto, e cartoncini neri sul resto della curva. Ai piedi lo striscione “La mia vita te la dedico”, con al centro di esso la firma “Curva A. Costa”. In alto la frase “Tornerà a tremare il mondo rivogliamo lo squadrone”, riferito al Bologna degli anni ’30 che era detto “Lo squadrone che tremare il mondo fa”. Buono il tifo della Nord, bella la sciarpata, anche se altre volte è stato migliore. L’1-1 finale in pratica non accontenta nessuno, col Bologna in dieci dal 64°. 27.396 spettatori ufficiali.

Alle 18 della domenica è in programma anche NAPOLI-ROMA. I romanisti, presenti in discreto numero a Udine nel recupero del 25 aprile scorso, dove furono giocati i minuti dal 72° alla fine (gara sospesa sull’1-1 il 14 aprile per un malore al difensore romanista N’Dicka), oggi non sono presenti per il divieto di trasferta imposto loro. Buon tifo nelle due curve napoletane, specie in Curva A, che esegue diversi battimani e sventola molte bandiere. In Curva B ordinaria amministrazione. Larghi vuoti sugli spalti. Esposto in città lo striscione “25 aprile la nostra liberazione? Libertà di espressione…no a diffide e repressione”. Il posticipo della domenica sera è FIORENTINA-SASSUOLO, con gli emiliani che sono invero poche decine di tifosi. I fiorentini in Curva “Fiesole” cantano molto, bel tifo fin dall’inizio, con poche pause. Bello il coro “Alé alé Fiorentina alé forza grande viola facci un gol oh oh” e tanti altri come “Forza viola! Vinci per noi! Forza viola Firenze è con te!”. Diversi bandieroni e qualche fumogeno. La Viola surclassa il Sassuolo con un roboante 5-1. Gli spettatori ufficiali sono 22.575. Il posticipo del lunedì sera è GENOA-CAGLIARI, che si gioca davanti a circa 31mila persone. Il tifo genoano è come sempre davvero spettacolare, per tutta la gara, senza cali. Sugli spalti il clima è di festa per la salvezza raggiunta con largo anticipo. Tantissimi e molto vari i cori della Gradinata Nord. Classica sciarpata al dodicesimo di buona parte dello stadio. Impressionante il “Forza vecchio cuore rossoblù!”. Fumogeni rossi a più riprese. I genoani espongono all’entrata del settore ospiti il cartello “5-11-2023 grazie Sconvolts Cagliari”, riferito al fatto che nella partita di andata i cagliaritani tolsero striscioni e bandiere allorquando un ultrà genoano si sentì molto male. Purtroppo però in zona stadio nel prepartita sono scoppiati furibondi scontri tra i cagliaritani, che avrebbero attaccato, e i genoani, in contraddizione al cartello.

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