Il comandante Alovisi ai saluti: «Broni resta nel mio cuore»
BRONI. «Auspico una nuova sede per la polizia locale, allargata e condivisa con i Comuni vicini, e un comando rafforzato con l’ingresso di giovani elementi». È questo l’augurio che ha fatto alla “sua” Broni il comandante della polizia locale, Fabio Alovisi, che, ieri mattina, nei giardini di Villa Nuova Italia ha salutato la comunità e il territorio, visto che da settembre andrà in pensione (ma già dai prossimi giorni non sarà più in servizio, per smaltire le ferie) dopo 15 anni alla guida dei vigili bronesi. Presenti la deputata Paola Chiesa, il consigliere regionale Claudio Mangiarotti, l’amministrazione comunale di Broni e i sindaci dei Comuni vicini, le associazioni, i rappresentanti delle forze dell’ordine e dei comandi di polizia locale della zona, gli ex colleghi.
Al Complesso bandistico bronese e al cantante Nicolò Scarabelli il compito dell’intrattenimento musicale con i motivi e le canzoni che hanno accompagnato il comandante nella sua vita e nella carriera. Alovisi, 62 anni, originario di Cremona, «nato con la divisa» come sostiene qualcuno, dopo alcuni incarichi a Piacenza e Castel San Giovanni, nel 2010 è arrivato alla guida della polizia locale di Broni, chiamato dal sindaco Luigi Paroni.
«Sono stati quindici anni vissuti in pienezza, ho abitato le nostre strade e per qualcuno le case – ha detto –. Ho gioito e sofferto con voi. I contatti indispensabili si sono trasformati in solidi rapporti di stima, sincero affetto e solidale frequentazione».
Il comandante ha ricordato il rapporto con San Contardo e con le amministrazioni ferraresi e modenesi con cui è in atto il gemellaggio, poi un accenno al periodo della pandemia, «che ha visto tantissimi amici andare avanti e tanti valorosi agenti nell’espletamento del loro servizio». Ha poi ringraziato tutti gli agenti del comando di Broni, gli attuali e chi si è susseguito negli anni, chiedendo un supporto per il vice Francesco Ferrante, che ora gestirà la transizione fino alla nomina del nuovo comandante. «Auspico una sede condivisa e allargata ai Comuni vicini – l’augurio – e un comando rinforzato con agenti più giovani, Broni e il territorio hanno bisogno del loro entusiasmo. Desidero per voi il migliore comandante possibile». Poi si è rivolto ai sindaci: «Continuate a tutelare i vostri gonfaloni e portate con onore la fascia tricolore».
Infine, il saluto ai sindaci di Broni Luigi Paroni («testimone eroico di vita donata») e l’attuale Antonio Riviezzi («Mettici sempre il cuore»).
«Lavorare fianco a fianco con il comandante Alovisi, oltre ad essere stato un privilegio, ha consolidato un rapporto di amicizia che continuerà, anche se mancherà quella vicinanza quotidiana che ho tanto apprezzato in questi anni – ha detto il primo cittadino –. Porterò sempre con me il ricordo di un grande comandante, oltre che di un amico vero e di un uomo di grande valore».
Mentre Marco Rezzani, presidente dell’associazione Amici del Teatro, a nome della comunità di Broni, ha ribadito che «il comandante Alovisi in questi 15 anni è diventato più bronese di tanti bronesi, merito anche della comunità che lo ha saputo accogliere, come è nel suo Dna».
Dopo aver letto i saluti dell’arciprete di Broni don Gian Paolo Civillini e di monsignor Mario Bonati, assenti per impegni, i sindaci dei Comuni vicini e le associazioni hanno consegnato al comandante un ricordo. Alovisi ha donato al Comune 15 piante («segno di speranza»), una per ogni anno a Broni. Oliviero Maggi