Ciak si gira, Pavia mercoledì torna nell’Ottocento: in Strada Nuova sei vetrine camuffate
foto da Quotidiani locali
Il primo a comparire, venerdì sera in Strada Nuova, è stato un catafalco di legno, una specie di enorme armadio a due ante. L’indomani gli strani oggetti sono diventati due. Poi sei.
E in pochi giorni il tratto di Strada Nuova su cui si affaccia il teatro Fraschini ha compiuto un balzo indietro nel tempo, con i negozi camuffati da botteghe del passato. Una scenografia ottocentesca per le riprese del film Belcanto, la nuova serie che Rai e Lucky Red hanno voluto girare in parte a Pavia.
Per quattro giorni un andirivieni di furgoni, falegnami, tecnici avvolti in matasse di cavi, addetti carichi di suppellettili, ha incuriosito passanti e commercianti di Strada Nuova e dintorni. E disorientato anche qualche cliente che faticava a localizzare la panetteria, il bar o il ristorante, nascosti dietro le pareti di legno e trasformati in confetteria o in farmacia- spezieria. L’Antica Cereria Bellotti - che annuncia, nell’insegna, di vendere paraffine, saponi e lascivia - è persino riuscita a riqualificare (solo per qualche giorno purtroppo) una vetrina vuota e abbandonata da anni.
Bigliettini volanti avvertono «siamo aperti». Tra oggi e domani però i negozi dovranno spegnere le luci per qualche ora, il tempo necessario per girare alcune scene in esterna. Meteo permettendo.
Le fettuccia rossa delimita le vie intorno alle quali dovranno sparire moto e biciclette, oltre alle auto.
Alcune comparse ieri sono state preallertate. E oggi sapranno dove e a che ora presentarsi per il trucco.
Set blindato aspettando Puccini
Il set è blindatissimo e non si sa - ma molti lo chiedono - quando arriverà a Pavia Vittoria Puccini.
Il film, come ormai è facile intuire, è ambientato nell’Ottocento e narra la storia di tre donne che lasciano la miseria in cui vivono nel Sud dell’Italia a ridosso dell’unificazione, per cercare fortuna nel mondo della lirica, nei grandi teatri milanesi.
Se il teatro di Brescia è stato trasformato nella Scala di Milano, al teatro Fraschini tocca entrare nella parte del Teatro La Canobbiana. Un insegna posticcia è stata affissa al muro. La Canobbiana era l’antenato dell’attuale Teatro Lirico ed era stato inaugurato la sera del 21 agosto 1779 con uno spettacolo e musiche di Salieri. Sei anni dopo il Fraschini, o meglio Dei Quattro Cavalieri.
Oggi però il teatro pavese ha un nuovo volto. E per ricalarlo nell’epoca è stato necessario svuotare interamente la platea dalle poltrone in velluto verde. Al loro posto ci sono le sedie, come usava all’epoca, e candelabri per illuminare la sala (candele finte, con la lampadina ovviamente). Anche il palcoscenico è stato trasformato con una scenografia che rispecchia i tempi della storia, con la buca per l’orchestra che suonerà da vivo.