Non bastano gli appelli e duemila firme raccolte: le suore Maddalene andranno via a giugno
VIGEVANO. Non ci sono spiragli per salvare il convento delle suore Maddalene di corso Genova. Ieri pomeriggio (venerdì 19 aprile) si è svolto a Piacenza l’incontro tra la madre generale suor Franca Barbieri e monsignor Maurizio Gervasoni, vescovo di Vigevano, chiesto dalla diocesi ducale per capire se ci fossero ancora spiragli per salvare il convento. Presenti anche il commissario pontificio, alcuni esponenti del consiglio della congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore e don Moreno Locatelli, in rappresentanza della Caritas diocesana. Purtroppo, nonostante le quasi duemila firme (oltre 1.700 “tradizionali” e 150 online) sulla petizione, la sorte del convento delle suore Maddalene è segnata.
La partecipazione della gente a questo estremo tentativo è stato apprezzato anche dalla congregazione stessa. «Si è preso atto in forza della stima e del senso di riconoscenza per le Maddalene che nei giorni scorsi il clamore della chiusura dell’istituto ha evidenziato nel tessuto civile e religioso della comunità vigevanese», scrivono in un comunicato dalla congregazione religiosa.
Ma è l’unica notizia positiva. «La comunità delle religiose Figlie di Gesù Buon Pastore verrà chiusa irrevocabilmente il 29 giugno e le religiose verranno incorporate nella vita di fraternità in un’altra comunità della congregazione – si legge nel comunicato delle religiose –. La dinamica della vita consacrata, l’età avanzata, il calo di vocazioni, il riprogrammare delle attività della congregazione nella sua globalità chiedono di intervenire per preservare la salute e la vita di comunità di queste sorelle».
Cosa succederà
Una posizione, quindi, che è rimasta identica in queste settimane, nonostante il bailamme mediatico. Il convento, almeno per il momento, resterà in capo alla congregazione, che però si riserva di deciderne il futuro: la diocesi di Vigevano ha comunque un diritto di prelazione sugli spazi in corso Genova.
Sul piano sociale, a continuare la “mission” delle Maddalena rimarrà la fondazione Madre Amabile, che già opera con la sua comunità alloggio. «Anche gli altri sodalizi resteranno nel convento – spiega monsignor Emilio Pastormerlo, portavoce della diocesi lomellina –. Per gli altri aspetti caritatevoli si pensa a un maggior apporto della Caritas diocesana».
Monsignor Gervasoni «è rimasto contento delle espressioni di stima e affetto nei confronti delle Maddalene», ma evidentemente le sorti del convento vigevanese erano segnate. Qualche giorno prima di Pasqua, infatti, è diventata pubblica la scelta della casa madre di chiudere il convento di corso Genova, rimasto con sole sei religiose, di cui tre ben oltre l’età pensionabile. È partita una quasi immediata catena di sensibilizzazione, sfociata poi in trasmissioni televisive sulle reti nazionali e in una raccolta firme che in neanche 15 giorni sta sfiorando quota duemila sottoscrizioni. Ma alla fine hanno prevalso le logiche strategiche della congregazione religiosa.
Oliviero Dellerba