In Israele l'annuncio era stato dato questa mattina: "Si è vicini a una operazione militare a Gaza". Tutto è iniziato la scorsa notte, quando dalla Striscia sono partiti 150 razzi diretti contro la località di Sderot. Tel Aviv ha risposto con la forza, colpendo 140 obiettivi di Hamas. Una prova muscolare mentre gli accordi, che avrebbero potuto garantire cinque anni di pace a questa terra martoriata dalla guerra, rimangono sullo sfondo.Khalil Al-Hayya, portavoce di Hamas, ha detto ad Al Jazeera che i negoziati sono a uno "stadio avanzato" e si spera che "ne possa venire qualcosa di buono. Quello di cui c'è bisogno è che sia riportata la calma lungo il confine tra noi e il nemico sionista (così' gli islamisti chiamano Israele, Ndr)". Una posizione di dialogo rilanciata anche da Avi Dichter, alla guida della Commissione Esteri e Difesa della Knesset: "Spero veramente che siamo sul punto di un nuovo giorno sulla questione di Gaza".E in serata, dopo una riunione del Gabinetto di Sicurezza israliano, è arrivata la notizia: "È stata data istruzione alle forze della Difesa di Israele perchè continuino ad usare la forza contro gli elementi terroristi". Del resto, pochi giorni fa, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva detto: "L"esercito è pronto per ogni evenienza". Come dire: o gli accordi andranno in porto, oppure sarà guerra. E il rischio che si percorra la seconda strada è davvero alto.
