Sulla giustizia è ancora lite
Non si sblocca lo stallo nell'esecutivo sulla riforma della giustizia
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Dopo più di otto ore di confronto nel Governo e un Consiglio dei Ministri sospeso nel pomeriggio e poi terminato dopo la mezzanotte, non si sblocca lo stallo nell’esecutivo sulla riforma della giustizia. Il provvedimento alla fine viene varato dal Cdm, ma con la formula “salvo intese”, alla luce delle divergenze tra M5S e Lega, in particolare su prescrizione, intercettazioni e separazione delle carriere. Il nodo è il processo penale. Il Consiglio dei ministri ha trovato un accordo di massima su giustizia civile e riforma del Csm, ma per la Lega restano distanze su una riforma definita “di facciata”. Per il M5s, Matteo Salvini sta tentando di bloccare l’abolizione della prescrizione che entrerà in vigore nel 2020.
“C’è distanza sulla riforma della giustizia. La Lega è per lo stato di diritto, per tempi certi per la giustizia – riferiscono fonti del Carroccio -. L’Italia è un paese democratico, Lega vuole garanzie per gli italiani. Servono manager nei tribunali che garantiscano il rispetto dei tempi, servono nuove regole sulle intercettazioni, la separazione delle carriere. La lega non vuole i cittadini ostaggio a vita della giustizia e non accetta riforme di facciata”.
Prima della riunione, il vicepremier Matteo Salvini aveva bocciato la riforma del ministro Alfonso Bonafede, affermando: “E’ acqua”. Di risposta, il collega Luigi Di Maio era sceso in trincea a sua difesa. Un copione seguito per tutto il pomeriggio a Palazzo Chigi, dove è andata in scena una lunghissima trattativa e un braccio di ferro dall’esito incerto all’ultimo. Una girandola di riunioni per provare a evitare una netta spaccatura nel governo.
Durante la riunione, si è registrato un acceso confronto tra i ministri Alfonso Bonafede e Giulia Bongiorno. I due, in questi mesi, avevano dialogato a lungo sulla riforma della Giustizia, ma tra i due c’è stato un botta e risposta continuo su tutti i punti cruciali del testo firmato dal Guardasigilli. Bonafede ha poi rivolto parole decise anche alla Lega: “Stasera ho sentito tanti ‘no’, c’è stata assoluta disponibilità da parte mia ad affrontare proposte di modifiche. Io penso che i cittadini non possano aspettare più una riforma della Giustizia. Non posso immaginare che si pos
Intanto dall’ Anm arrivano le prime reazioni. Il presidente dell’Anm Luca Poniz parlando dell’ipotesi del sorteggio per la scelta dei componenti del Csm dice: “Il sorteggio è incostituzionale. La norma oggi in vigore in Costituzione prevede l’elezione dei magistrati. E sorteggio e elezioni sono due cose tra loro inconciliabili. Se si ritiene che il sorteggio equivalga a una elezione allora questo sistema deve valere per tutti gli organi costituzionali. Apprendiamo una strana deriva, lontana dall’idea di democrazia. E questo non lo diciamo noi, lo dicono anche giuristi importanti e costituzionalisti”.
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