Tra umbricelli e pesce di lago: i ristoranti migliori sul Trasimeno
Dimenticatevi i grandi laghi del Nord, come il Garda e il Verbano, ma anche quelli incastonati tra le Alpi, come Como. Il Trasimeno è un mondo a parte, ancora poco conosciuto, ma che merita assolutamente un tour. Poche note per inquadrarlo: è il quarto lago italiano per superficie, è bassissimo (dai 4 ai 6 metri, come ben sanno i velisti), è circondato da colline, si trova interamente in provincia di Perugia. È un’area protetta per l’alto valore naturalistisco, con una ricca flora e fauna: l’oasi La Valle è uno dei più famosi luoghi perfare birdwatching nel nostro Paese. Ha tre isole bellissime (Polvese, Maggiore che è l’unica abitata e Minore) raggiungibili in traghetto e località che invitano a una sosta, a partire da Castiglione del Lago – con il Palazzo Ducale e l’imponente Rocca del Leone – sino a Passignano passando per Magione, Panicale e Città delle Pieve. In un week-end c’è tempo per vedere il meglio.
C’è il tempo anche per scoprire la cucina locale, che risente ovviamente della tradizione umbra nella norcineria (prosciutto, salsiccia, salame, lo spettacolare capocollo) e nei formaggi con la caciotta che viene prodotta con latte per metà ovino e metà vaccino, oppure solo con quello di pecora, riprendendo il disciplinare di produzione della DOP toscana e successivamente aromatizzata in vari modi. La pasta tipica? Gli umbricelli: grossi spaghetti fatti a mano con farina di grano tenero, acqua e l’aggiunta di un uovo ogni 600 g di farina. Si impastano sulla spianatoia con acqua leggermente calda, si tagliano in tante piccole fette; ogni fetta viene arrotolata e assottigliata con le mani e ridotta ad un grosso spaghetto. Fate scorta anche dell’unico Presidio Slow Food: la Fagiolina del Trasimeno, un piccolo legume dal gusto erbaceo e delicato, originario dell’Africa che ha trovato un habitat ideale sulle rive del lago.
La peculiarità della cucina del Trasimento è comunque rappresentata dal pesce di acqua dolce, che regge il confronto con quello dei laghi alpini. La Cooperativa dei Pescatori di San Feliciano, oltre a fornire i migliori locali del territorio, ha il merito di organizzare anche battute di pesca sportiva ed esperienze per i neofiti. La regina del lago è la Carpa del Trasimeno, in antichità utilizzata come forma di pagamento dei tributi, preparata in molte ricette.
Poi ci sono l’anguilla, il persico reale (raro ma buonissimo), il luccio, il latterino che è apprezzato fritto e consumato intero nel «cartoccio» di carta paglia. La specialità ? Il tegamaccio: sorta di cacciucco alla livornese solo fatto sul Trasimeno, a base di pesce fresco che viene tagliato a pezzi e cotti in un grande tegame – da qui il nome – insieme a del pomodoro maturo. Consiglio: godetevelo in abbinamento con un Trasimeno Gamay, espressione della Colli del Trasimeno DOC, delicato nel profumo e armonico nel gusto. La conferma che un vino rosso elegante e giovane va benissimo anche con un piatto di pesce.
Nella gallery sopra la nostra scelta per una sosta gourmand
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