Cortina, morto un ragazzo. È allarme valanghe
È morto a Cortina, nella zona Tofana di Rozes, vittima di una valanga. Un ragazzo di Belluno, che insieme al fratello stava sciando poco lontano dal rifugio Giussani, è stato travolto da un distacco nevoso. E niente ha potuto salvarlo. Il corpo del ventitreenne è stato recuperato a 2550 metri di quota dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, lo stesso che, nella mattinata di sabato, ha risposto a un altro allarme.
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Meteo, torna l’inverno con pioggia e neveAlcuni sciatori hanno segnalato una valanga staccatasi da Punta Penia, sul ghiacciaio della Marmolada. L’intervento dei soccorritori è stato immediato, ma dalle prime ricerche pare che nessun individuo sia rimasto coinvolto. Il Trentino resta, però, zona pericolosa. MeteoTrentino ha lanciato una settimana fa l’allarme valanghe. Sebbene le temperature, in zona, rimangano entro la media stagionale, i primi caldi diurni potrebbero provocare il distacco spontaneo di neve bagnata a debole coesione, specie oltre i 2200 metri di quota su pendii ripidi estremi. Fino a domenica, dunque, permarrà un pericolo valanghe, debole al mattino (grado 1) e moderato nel pomeriggio (grado 2), e i punti pericolosi aumenteranno con l’altitudine.
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Rischio valanghe: cosa fare per evitare pericoliSoprattutto in prossimità delle creste, possono crearsi accumuli di cosiddetta neve ventata, la cui formazione è dovuta all’azione del vento. È il vento a trasportare lo strato più superficiale della neve in zone altre, creando accumuli altamente instabili. La neve ventata provoca facilmente dei distacchi, con conseguenti valanghe e slavine, il cui rischio è già insito nel disgelo prodotto dalla primavera. Con i primi caldi e la prima irradiazione solare, il manto nevoso tende all’isotermia. Significa, questo, che la temperatura, dal terreno alla superficie, permane identica, rendendo il manto nevoso umido e bagnato. La conseguente perdita di compattezza può così tradursi in valanga.