Mamma Margherita presenta la Fondazione Nadia Toffa
«Nadia nella sua vita si è sempre battuta per far sentire la voce di chi non viene ascoltato, per portare alla luce questioni lasciate ai margini e per dare un aiuto concreto. Con questi stessi valori diamo vita alla fondazione». Mamma Margherita ha dato il via così alla Fondazione Nadia Toffa creata in ricordo e per portare avanti le battaglie della figlia, la conduttrice e inviata de Le Iene, scomparsa lo scorso agosto a causa di un tumore.
La fondazione, ha spiegato ancora Margherita Rebuffoni, accompagnata dal marito e dalle altre due figlie, in particolare si concentrerà su tre ambiti: la salute, il rispetto dell’ambiente e il sociale. Al momento sono tre i principali destinatari a cui si dedicherà l’organizzazione: l’Istituto neurologico Carlo Besta di Milano, dove Nadia è stata in cura, il dipartimento di oncoematologia pediatrica dell’ospedale Annunziata di Taranto e alcune associazioni che appartengono al territorio della Terra dei fuochi, al centro di diverse inchieste portate avanti dalla giornalista.
«Mai mi sarei aspettata così tanto sostegno dopo la morte di Nadia», ha spiegato ancora Margherita, alludendo ai tantissimi messaggi di affetto e di vicinanza, ricevuti in questi mesi. «La raccolta fondi è già iniziata attraverso i proventi del libro Non fate i bravi. Sono state poi create delle magliette con un disegno che Nadia ha fatto e che celebra la vita e, grazie alla disponibilità della gente che è intorno a noi e che crede in questo progetto, verranno organizzati eventi benefici», ha aggiunto la sorella Silvia.
Nadia la malattia non aveva mai voluto nasconderla, continuando a mostrarsi, a raccontarsi, ad andare in onda. Tra le cure e la vita normale, il più possibile; e poi gli effetti collaterali, le pause forzate, le rinunce e il dolore. L’ha scritto anche nel libro, Fiorire d’inverno, pubblicato nel 2108: «Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all’improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell’ultima carta».