A Nardò (Lecce) la prima scuola intitolata a Sergio Ramelli, martire della violenza comunista
“L’intitolazione della scuola a Sergio Ramelli intende offrire alle giovani generazioni un’occasione di riflessione sui principi costituzionali di libertà di pensiero, pluralismo democratico e convivenza civile, riaffermando che il confronto delle idee deve svolgersi sempre nel rispetto reciproco e nel ripudio di ogni forma di violenza”. La giunta comunale di Nardò, guidata dal sindaco Pippi Mellone, commissario della Lega per la provincia di Lecce, ha approvato ieri una delibera con cui dispone l’intitolazione del nuovo edificio di una scuola superiore, in piazza Giulio Pastore, alla memoria di Sergio Ramelli, il militante di Fronte della Gioventù ucciso, quando aveva 18 anni, da un commando di Avanguardia Operaia nel 1975.
Una scuola per Ramelli a Nardò
Il sindaco spiega che “Sergio Ramelli fu uno studente che visse negli anni Settanta, periodo della storia repubblicana segnato da una forte conflittualità ideologica e da una diffusa degenerazione del confronto politico in episodi di violenza”. “Nel corso della propria vita da studente espresse le proprie idee attraverso la redazione di un elaborato scolastico, esercitando in questo modo la libertà di manifestazione del pensiero tutelata dalla Costituzione e dall’ordinamento democratico”. “In tale contesto – prosegue – maturò un clima di ostilità che sfociò in un episodio di violenza, il cui movente fu riconducibile alle idee espresse dallo studente”.
Ramelli fu aggredito il 13 marzo da alcuni militanti della sinistra extraparlamentare legati ad Avanguardia Operaia: Marco Costa, Giuseppe Ferrari Bravo, Claudio Colosio, Antonio Belpiede, Brunella Colombelli, Franco Castelli, Claudio Scazza e Luigi Montinari. Il giovane, a causa dei traumi riportati, morì il 29 aprile, oltre un mese e mezzo dopo l’aggressione. I responsabili furono identificati dieci anni dopo l’accaduto e, dopo un’iniziale condanna per omicidio preterintenzionale in primo grado, furono riconosciuti colpevoli di omicidio volontario al termine dei tre gradi di giudizio del processo, durato dal 1987 al 1990.
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