Naufragio nel Mediterraneo centrale: 116 morti, un solo sopravvissuto
Nuova tragedia dei migranti nel Mediterraneo centrale. Secondo quanto riferito da Sea Watch, 116 persone hanno perso la vita in un naufragio avvenuto lungo una delle rotte più pericolose verso l’Europa. Nel disastro si registra un solo sopravvissuto, tratto in salvo da un peschereccio tunisino.
L’imbarcazione era partita giovedì dalle coste della Libia e poco dopo aveva lanciato un Sos. Seabird, l’aereo di ricognizione che monitora abitualmente l’area attraversata dai flussi migratori, non è riuscito a individuare il barcone: un’assenza che fin da subito ha alimentato il timore di un naufragio.
La ricostruzione di Alarm Phone
A fornire una ricostruzione dei fatti è anche Alarm Phone, che riferisce di essere stata informata, nel primo pomeriggio, della partenza da Zuwara di un’imbarcazione con a bordo 117 persone. Le autorità competenti e le organizzazioni umanitarie sono state allertate, pur in assenza di una posizione GPS. Per l’intera giornata sono proseguiti i tentativi di contatto tramite telefono satellitare, senza esito.
Due giorni dopo, la sera del 21 dicembre, l’organizzazione afferma di aver ricevuto notizia del ritrovamento di un unico superstite su una barca di legno da parte di pescatori tunisini. L’uomo avrebbe raccontato di essere partito da Zuwara due giorni prima e di essere l’unico sopravvissuto al naufragio.
Le condizioni meteo e le verifiche in corso
Secondo la testimonianza, poche ore dopo la partenza le condizioni meteorologiche sarebbero peggiorate rapidamente, con venti fino a 40 chilometri orari. Alarm Phone precisa di aver tentato di verificare le informazioni ricevute, senza essere ancora riuscita a confermarle completamente.
L’ennesima tragedia riporta al centro dell’attenzione la rotta del Mediterraneo centrale, teatro di naufragi ricorrenti e di un bilancio umano che continua ad aggravarsi, tra allarmi, soccorsi difficili e ricostruzioni spesso affidate alle testimonianze dei pochi superstiti.
