L’addio del patriarca
Dopo l’abolizione del match di rivincita Petrosian può stare tranquillo per tre anni.
Botvinnik, il vecchio leone, l’uomo delle terribili rivincite dovrà soffrire le pene che comporta il match dei Candidati prima di eventualmente inquietare lui…
Tutti i cosiddetti esperti pronosticano per Petrosian un lungo regno a cagione delle sue qualità di giocatore che non prende alcun rischio in partita, gioca al risparmio e finisce con l’affaticare il suo avversario psichicamente e soprattutto nervosamente.
Dopo il suo esordio in carriera egli non ha mai cambiato il suo stile di gioco e nulla sembra turbare la sua serenità. Lo si direbbe una roccaforte destinata all’erosione solo per vecchiaia…
Nel 1965, quando si appresta a decollare il Torneo dei Candidati, il mondo scacchistico apprende la triste novella del ritiro dalla competizione mondiale del vecchio leone Botvinnik.
Il sovrano incontrastato degli ultimi quindici anni che spiega di sentirsi in grado di affrontare ancora il suo successore ma non anche la trafila del Torneo dei Candidati per arrivare a lui, Petrosian.
Prevede la partecipazione in futuro a qualche torneo ma conferma il ritiro dall’agonismo mondiale…
E difatti la sua carriera scacchistica prosegue sino al 1970, quando partecipa all’incontro a squadre nel famoso incontro URSS – Resto del mondo.
Suo avversario fu lo yugoslavo Matulovic, da lui battuto.
Dopo, non si è più visto nelle sedi dei tornei se non come visitatore…
