Bomba uccide bambino ceco in Croazia, padre arrestato

ZARA. Sono arrivate a una importante svolta le indagini sulla tragica morte del bambino ceco di 9 anni, dilaniato da un ordigno esplosivo il 19 giugno scorso nella località di Bilisane, presso Obrovac. Diretto responsabile del gravissimo fatto viene ritenuto suo padre 46enne arrestato con la pesante accusa di aver messo in pericolo la vita del bimbo con un atto o con un mezzo potenzialmente pericoloso.

Questi i fatti esposti dalla polizia: in base a un precedente accordo, nel pomeriggio di mercoledì scorso l’uomo assieme ai familiari e a un gruppo di amici, si era recato nell’area di Knin, nell’entroterra di Sebenico entrando in un campo di addestramento militare. E lo aveva fatto senza rispettare i vari cartelli di avvertimento in croato e in inglese di stare alla larga in quanto l’area è pericolosa.

Evidentemente era convinto che non sarebbe successo nulla di grave. Ma non solo, dopo che il gruppo era sceso dalla vettura per scattare fotografie vicino a un carroarmato fuori uso e a varie attrezzature militari, aveva permesso che il figlioletto prendesse come souvenir un oggetto bellico trovato sul posto, riposto poi nell’auto. Più tardi sulla via del ritorno, causa un guasto l’auto si era fermata ai lati della strada provinciale. Il bambino era sceso con in mano l’ordigno che poi è esploso uccidendolo all’istante mentre due donne sono rimaste ferite in maniera grave e un uomo in maniera leggera.

Sul posto sono subito accorsi gli investigatori della polizia che quindi hanno effettuato i dovuti rilevamenti anche nell’area militare da cui proveniva l’ordigno. Tutte le tracce e frammenti rinvenuti sul luogo dell’esplosione sono stati raccolti per venir inoltrati a ulteriori esami al centro di perizia forense “Ivan Vucetic” del Ministero croato degli Affari interni. La versione dei fatti esposta dalla polizia rispecchia quanto scritto dalla stampa croata ,sulla quale il tragico episodio sta avendo ampia risonanza.

Intanto il Ministero croato della difesa ha diffuso un comunicato di profondo rammarico per la tragica scomparsa del bambino e per il ferimento delle tre persone. «Le tabelle di avvertimento - si precisa - indicano chiaramente che nell’area militare si entra a propria responsabilità per il pericolo di incappare in ordigni militari inesplosi. Tale campo di addestramento - cosi ancora il comunicato - esiste da decenni e finora non si sono mai verificati incidenti del genere. E quando nel campo vengono svolte esercitazioni militari scattano misure di sicurezza molto rigorose tra cui il servizio di sorveglianza che impedisce l’accesso ai civili. Inoltre la popolazione dell’area viene debitamente avvertita». —