Basket A2, Cividale stende la corazzata Trapani
foto da Quotidiani locali
CIVIDALE. Trapani è mastodontica, ricca, brutale. Ebbene, venerdì sera Cividale lo è stata di più. E ha vinto, da grande squadra, da primo assaggio del Girone Rosso alla capolista del Verde, squadra reduce da 17, e diciamo 17, vittorie consecutive.
Un benvenuto in puro stile friulano: burbero, all’apparenza, ma accogliente. Burbera la UEB lo è stata. Ma per tutto il match, giocandosela punto a punto, rimontando. Infine, dando la spallata che vale i primi due punti di questa fase a orologio: 73-68 il punteggio, incredibile. Beh, credeteci: la Gesteco è viva, il suo palazzo di nuovo un fortino.
Un piccolo teatro dei sogni. Da sogno, in particolare, è stata la serata di Lamb, 21 punti per lui, ovazione della “marea gialla” inclusa.
E proprio con un buzzer beater del numero 1 gialloblù era iniziata la sfida agli Shark. Non male. Su una sirena di fine azione, così, l’americano apre le marcature prima di ampliare il suo bottino da fuori. Neanche il tempo di esultare però che Mobio, sì lui, l’ex Apu, piazza due colpi per l’immediato pareggio.
Parli di Udine? Si vede Mian dall’arco, il suo un preludio al primo vantaggio ospite, nato da un alley-oop sull’asse Rodriguez-Notae. Spettacolo.
Lo stesso regalato, sul fronte opposto dal duo Rota-Berti. Infilata del play in mezzo all’area, appoggio con fallo del pivot. Botta e risposta, insomma, fra due squadre che se le suonano. Sviolinata Redivo, sempre per Berti: momentaneo +1 alla fine dei primi 10’. Musica per le orecchie di chi, per seguire le Eagles, ha rinunciato – di buon grado – a Sanremo.
Alza quindi il volume Lamb con la parabola del 26-22; alle casse poi Dell’Agnello, col floater del parziale +4. Trapani? Ha i suoi begli interpreti, tutti letali, molti stra-pagati. Ne fa salire uno sul palco: è Renzi.
Due bombe per lui, il testimone che passa a Mobio, a Mian, altri super ospiti di un momento a tinte esclusivamente granata. Il break, comunque, non è di quelli pubblicitari: resta infatti connessa, Cividale, anche sull’assolo del -6 (28-34). E resta lì, fino alla pausa lunga.
All’uscita dagli spogliatoi, dunque, è Marangon ad azzeccare la nota giusta, quella del -3. Il match si fa un po’ bruttino, la Shark che morde il giusto. Ma non azzanna. Tra fango e liberi gettati dagli ospiti al vento, la banda Parente trova lo stesso il +9.
Può sembrare il break decisivo, ma Trapani non è in giornata. E se Rai 1 ha Sanremo, Rai sport ha San Redivo: show del “maestro” di Bahia Blanca e istantaneo approccio ducale sul -3. Segue il possibile sliding door della sfida: tripla del pari sbagliata da Rota, canestro da fuori Trapani, gap di 6 punti ristabilito.
Ultimi 10’ da giocare. Lamb prova a non dare retta ai segnali avversi: l’ex Orlando prima manda Marini al bar, poi lo raggiunge e, bevendosi un caffè, completa l’and-one del 53-56. Ora sì, ora la bomba di Rota può entrare.
Non pago, il capitano ruba il pallone del nuovo vantaggio Gesteco. Il palazzo è una bolgia, altroché l’Ariston. Si va al punto a punto, non c’è televoto che regga. A deciderla qui è il talento: quello di Redivo, 63-58. Trapani sbanda, Lamb riprende il microfono, dalla linea della carità fa +9.
Giunge il tempo della resistenza. Horton -4. Non si va oltre, perché Dell’Agnello, freddissimo in lunetta, la chiude. Esulta il pres Davide Micalich. Davide lui, Davide la sua UEB. Vincente contro Golia. —
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