Giallo in una villa nell’Isontino: le ricerche di un ex postino scomparso nel 2019
SAGRADO Il lento scandagliare del georadar, palmo a palmo, per molte interminabili ore. I passaggi meticolosi dell’unità cinofila. Il paziente lavoro dell’escavatrice meccanica. Sono i fotogrammi dell’operazione - incorniciata da tutti i contorni del giallo - condotta mercoledì a Poggio Terza Armata, frazione di Sagrado, nel terreno retrostante una villetta a due piani al civico 7 di via Nuova.
Circa 200 metri quadri che potrebbero dare risposta a un mistero: che ne è stato di Vito Mezzalira, 70enne ex dipendente di Poste Italiane originario di Mantova ma vissuto per lunghi anni a Trieste prima della quescienza e del trasferimento nella località isontina?
[[ge:gnn:ilpiccolo:14018083]]
Indagata la ex compagna
La villetta, posta sotto sequestro da qualche mese, sembra congelata nel tempo. La cassetta della posta trabocca di ricevute di raccomandate. In quanto indagata, all’ex compagna di Mezzalira è stato notificato un avviso di garanzia e la donna si trova ora in casa di familiari. Le ipotesi di reato sono occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato.
L’ex postino inghiottito nel nulla
L’uomo, diplomato al Tecnico nautico del capoluogo giuliano ed ex calciatore dilettante, sembra essere letteralmente stato inghiottito nel nulla. Addirittura dal 2019. È dall’estate di quell’anno che la sorella, residente a Mantova, non ha più sue notizie. Ed è grazie alla sua tenacia, oltre che alla professionalità di carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Gradisca, che il caso oggi è più aperto che mai. Tanto da approdare anche sui tavoli della Procura di Gorizia, che coordina l’indagine.
In quel campo si spera di trovare perlomeno una traccia se non – nel caso peggiore – i suoi resti. A questo hanno lavorato per tutta la giornata di ieri gli uomini dell’Arma di Gradisca, supportati dai colleghi del 13º Reggimento “Fvg” di Gorizia, da un’unità cinofila dei Carabinieri e dalla locale Protezione Civile. Sul posto anche il sindaco di Sagrado, Marco Vittori: il Comune ha provveduto allo sfalcio dell’area in modo da ripulire al massimo il terreno per l’attività del georadar. L’apparecchiatura può individuare dei resti umani sino ad un massimo di quattro, cinque anni addietro. Ma può constatare con alta precisione tutte le eventuali movimentazioni sospette del terreno.
[[ge:gnn:ilpiccolo:14018375]]
Il riserbo degli inquirenti sull’andamento dell’attività è ovviamente massimo. Quel che è chiaro, comunque, è che sono molti gli aspetti che evidentemente non tornano nella vicenda di Mezzalira.
L’uomo condivideva l’abitazione di Poggio Terza Armata con la compagna 60enne. Ed è proprio sulla donna che si concentrano molte perplessità dal momento che avrebbe fornito dichiarazioni contraddittorie sulla scomparsa dell’uomo.
«Ci vedevamo due, tre volte l’anno e ci sentivamo regolarmente al telefono – è la testimonianza della sorella di Mezzalira -. L’ultima volta per scambiarci gli auguri di compleanno, nel 2019. Da allora la sua sim risulta irraggiungibile. La sua compagna ha cambiato mille volte versione: ha asserito dapprima che mio fratello fosse scappato all’estero con una barista, poi che fosse finito vittima di non meglio precisati strozzini. Infine ha bloccato ogni comunicazione con noi. Non abbiamo mai creduto alle sue storie».
Le indagini
Non devono averci creduto neppure magistratura e carabinieri: in assenza di riscontri oggettivi alle ricostruzioni fornite dalla donna, giudicate contraddittorie, sono scattate le indagini. Non subito, perché dai parenti più prossimi inizialmente non era scaturita alcuna preoccupazione, forse per dei rapporti ormai distanti.
La sorella dal canto suo non si arrende e non crede all’ex compagna, che le avrebbe persino fornito delle fotografie ritoccate pur di dimostrare che Mezzalira si sarebbe fatto una vita altrove. Non convince gli inquirenti nemmeno la strana prassi della donna di ritirare la pensione del compagno - pur formalmente delegata - in un ufficio postale ogni volta diverso.
La sorella in cerca della verità
«Vorremmo solo la verità, per quanto per noi potrebbe essere crudele». La sorella di Mezzalira è rimasta per ore al gelo assieme ai familiari ad assistere alle operazioni. Per tutta la giornata un silenzio irreale ha avvolto la piccola via residenziale a poche centinaia di metri dalla passerella che congiunge la frazione sagradina a Gradisca d’Isonzo.
Increduli i vicini. “I cerca una persona? Adesso succedi anche qua ste robe – allarga le braccia un residente -? Non conoscevo la coppia, devono essersi trasferiti qui 7-8 anni fa. So solo che avevano un cane, ma non credo ci siamo mai salutati». —
© RIPRODUZIONE RISERVATA