Mi ricordo di Genova, i lacrimogeni, le urla, le botte. E quel ragazzo morto
“Sono un medico! Sono un medico!”, sentivo da dietro mentre saltavo l’aiuola. Ricordo che quando mi sono girato ho visto un giovane con i capelli corti ricci, una vistosa pettorina bianca con la croce rossa e il viso completamente insanguinato. Una testimonianza sul G8 di Genova
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