Covid: nel 2021 più colpito il Nordest, ma più morti al Sud. Tutti i dati provincia per provincia del report Iss
Rispetto all'intero anno 2020, nei primi quattro mesi del 2021 l'impatto dei decessi per Covid-19 sui decessi totali è aumentato soprattutto nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno. Tutti i dati e le infografiche dell’ultimo report dell’Istituto superiore di sanità
PADOVA. Analizzando la diffusione del virus nei primi mesi del 2021 le Province con il maggior tasso di incidenza sono state quelle del versante Nord-orientale: Bologna, Gorizia, Forlì-Cesena, Udine, Rimini, Bolzano.
Molto bassa appare l'incidenza in alcune province della Sardegna (Sud Sardegna, Oristano, Sassari), in alcune Province della Calabria (Catanzaro, Cosenza, Crotone) e della Sicilia (Ragusa, Enna, Agrigento).
Rispetto all'intero anno 2020, nei primi quattro mesi del 2021 l'impatto dei decessi per Covid-19 sui decessi totali è aumentato soprattutto nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno; questo accade sia perché è aumentata la capacità di rilevazione dei decessi Covid-19 da parte delle Regioni sia per lo scenario di diffusione del virus che è notevolmente mutato interessando le regioni del Centro e del Mezzogiorno, le quali avevano registrato una scarsa presenza del virus nella prima ondata (marzo-maggio 2020).
I dati sulla mortalità. Dall’inizio dell’epidemia, ossia da marzo 2020, sono stati registrati nel Sistema di Sorveglianza Nazionale integrata Covid-19 dell’ISS 120.628 decessi con data di morte entro il 30 aprile 2021.
È il dato riportato nel report su ’Impatto dell’epidemia Covid-19 sulla mortalità totale della popolazione residente. Anno 2020 e gennaio-aprile 2021’ realizzato congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Nei grafici riportati, si evidenzia che la curva dei decessi, analogamente a quella dei casi, mostra una seconda fase di crescita a partire da settembre 2020. Pur essendo il numero dei casi con diagnosi confermata con Covid-19 più elevato nella seconda ondata, il numero assoluto di decessi si mantiene leggermente più basso rispetto alla prima.
Questo dipende principalmente dal fatto che nella seconda ondata è stato diagnosticato un maggior numero di casi asintomatici e relativamente giovani con un minor rischio di decesso. L’esperienza dei servizi nell’affrontare l’emergenza e le migliorate conoscenze in merito a possibili trattamenti terapeutici possono avere ulteriormente contribuito alla diminuzione della letalità tra i casi diagnosticati con Covid-19 nella seconda ondata. Il numero più alto di decessi giornalieri si registra il 28 marzo del 2020 con un totale di 928 decessi, mentre se si considera solo la seconda ondata epidemica, il 19 novembre (805 decessi).
Dal 1 gennaio 2021 al 30 aprile sono stati riportati alla Sorveglianza 42.957 decessi. Se si considerano i soli mesi di marzo e aprile 2021 rispetto al 2020 i decessi riportati sono 21.004 rispetto ai 30.064 degli stessi mesi del 2020.
Complessivamente dall’inizio dell’epidemia il numero di decessi è avvenuto prevalentemente tra gli uomini (56,7%)
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QUI IL REPORT COMPLETO DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’