Monfalcone, viene picchiato in pieno centro e scova gli aggressori sui social
L’uomo era finito in ospedale dopo il pestaggio in piazza Cavour e poi era risalito ai sei nomi che ha denunciato al Commissariato facendo le ricerche su Facebook
MONFALCONE Sei cittadini bengalesi sono a giudizio, accusati dell’ipotesi di reato di lesioni personali aggravate in concorso, in base agli articoli 582, 585 e 110 del Codice penale. Parte offesa nel processo è un connazionale di 33 anni, che aveva presentato denuncia al Commissariato di Polizia di Monfalcone. Vittima, dunque, come dichiarato alle forze inquirenti, di un’aggressione in seguito alla quale aveva riportato ferite a fronte di una prognosi di 5 giorni. Il fatto risale al 2019. Il 33enne aveva formalizzato la denuncia risalendo ai nominativi attraverso una ricerca su Facebook. A processo sono i bengalesi Mobarak Uddin, Hobir Uddin, Farid Uddin, Iamail Hossain, Abdul Aziz, Sofian Abu, tutti residenti a Monfalcone. Venerdì si è aperto il processo, davanti al giudice monocratico Francesca De Mitri, con l’udienza filtro. Il giudice ha però proceduto al rinvio al prossimo 22 ottobre, disponendo una nuova notifica per uno degli imputati, tramite ufficiale di Pg, poiché risultato irreperibile.
Secondo quanto ricostruito in sede di indagini, la sera del 7 giugno 2019, verso le 22.30, in seguito a una segnalazione era intervenuta una pattuglia del Commissariato in piazza Cavour. Il 33enne aveva loro riferito di essere stato aggredito da un gruppo di connazionali. L’uomo, come sempre dichiarato alle forze dell’ordine, aveva ricevuto una telefonata da parte di uno dei connazionali ora imputati, comunicandogli di volergli parlare. In piazza non s’era presentato da solo, ma con altri cinque. Sempre il trentatreenne aveva quindi spiegato di essere stato aggredito, raggiunto da calci e pugni, poi soccorso da alcuni passanti. Raggiunto il Pronto soccorso per sottoporsi alla visita, gli erano stati riscontrati un trauma craniofacciale e contusioni, guaribili in cinque giorni. Nel formalizzare la denuncia, l’uomo aveva indicato sei nominativi, solo di una parte del gruppo in questione, aveva raccontato. Nello sviluppo delle indagini, l’uomo aveva riferito che ai nominativi era giunto attraverso una ricerca su Facebook. Quanto al motivo dell’asserita aggressione subita, l’aveva ricondotta a questioni di lavoro, nell’ambito dell’attività nel cantiere navale dove operavano il 33enne come il connazionale che lo aveva contattato telefonicamente la sera del 17 giugno.
Insomma, rapporti non facili e pregresse problematiche, in base sempre a quanto rilevato dagli inquirenti.
Una vicenda dunque articolata. Nel corso degli accertamenti di polizia giudiziaria, l’uomo era stato convocato per il riconoscimento fotografico dei presunti aggressori, rispetto ai nominativi indicati in base alla ricerca su Facebook.
Sta di fatto che a giudizio sono stati chiamati i sei cittadini bengalesi, nel rispondere dell’ipotesi di lesioni personali aggravate in concorso. Spetterà a questo punto al procedimento approfondire elementi e testimonianze, attraverso il confronto tra le parti.—
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