«Le istituzioni italiane dicano no alla nuova Capidistria-Divaccia»
Tappa a Bagnoli dei portavoce del comitato sloveno contro il progetto: «Qui per difendere la Val Rosandra, rischia di restare compromessa»
SAN DORLIGO. «Contiamo sulla collaborazione dei rappresentanti degli enti locali italiani confinanti con la Slovenia, per cercare di bloccare un progetto che rischia di compromettere l’equilibrio naturale di queste terre». È questo il forte appello lanciato nella mattinata di lunedì 10 maggio, nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Bagnoli della Rosandra, da Vili Kovacic e Tomas Stebe, portavoce del movimento popolare spontaneo sorto in Slovenia per contrastare la partenza del progetto che prevede la realizzazione del secondo binario della linea Capodistria- Divaccia. «Un piano – hanno spiegato – che palesa a nostro avviso gravi irregolarità sia sul piano giuridico sia su quello economico finanziario. Per questo abbiamo presentato la stessa documentazione alla Corte costituzionale e alla Corte dei conti di Lubiana. Ma bisogna che si arrivi davanti alle massime autorità dell’Unione europea per ottenere un risultato concreto. Per questo siamo venuti a San Dorligo, a pochi passi da quella Val Rosandra che è un gioiello di questa zona e che rischia una grave compromissione se si procederà nella direzione prevista dalla 2Tdk, la società di proprietà dello Stato sloveno nata per l’opera. Vogliamo sensibilizzare la Regione e i comuni di Trieste, Muggia e San Dorligo perché gli scavi che dovrebbero essere effettuati, i tunnel da costruire, gli impianti al servizio della linea potrebbero originare conseguenze inimmaginabili sul territorio».
Una prima presa di posizione c’è già stata da parte dell’assessore regionale Fabio Scoccimarro, mentre pochi giorni fa il Consiglio comunale di Duino Aurisina ha approvato a maggioranza un documento che chiede «la massima attenzione sul progetto, che rischia di provocare seri danni all’ambiente». Ad accogliere gli ospiti sloveni è stato Alen Kermac, consigliere comunale dei Verdi a San Dorligo, che ha garantito una volta di più «massima collaborazione su questo fronte agli amici sloveni», ricordando che «i cittadini italiani che voglio sostenere la protesta possono sottoscrivere un’apposita petizione». Presente anche il capogruppo della Lega, Roberto Massi