Volontariato, un centro servizi unico tra Belluno e Treviso. «Questo accorpamento è una risorsa»
Gli uffici restano separati. In provincia rimane la sede legale, la direzione generale troverà spazio nella Marca
BELLUNO. L’incipit del nuovo capitolo è stato scritto settimane fa con un atto notarile e le interlocuzioni andavano avanti da più di due anni (anche a colpi di ricorsi al Tar), ma l’annuncio di ieri traccia un passo nuovo e del tutto promettente nel percorso, non sempre in discesa, del volontariato provinciale. Per chi sa leggere dietro alle sigle, il Csv (Centro di servizio per il volontariato) di Belluno da oggi – ieri, per la verità – non esiste più. O meglio: i servizi e il personale quelli restano, grazie a un’accurata operazione di riorganizzazione interna operata da parte degli organi amministrativi. Nemmeno l’acronimo cambia, ma la forma quella sì, come anche i soggetti rappresentati.
Il Csv è ora un Ets e non si occuperà soltanto del terzo settore di Belluno, ma anche di quello di Treviso. L’annuncio è stato dato da Alberto Franceschini, nuovo presidente – trevigiano – dell’associazione che è la prima in Italia ad essersi costituita in forma condivisa, per rendere esecutivo quel che quasi cinque anni fa è stato messo nero su bianco dalla riforma del terzo settore.
Raddoppiano di fatto i servizi, erogati da dipendenti e operatori dei rispettivi Centri che mantengono sedi e una grossa fetta di autonomia gestionale, e si moltiplicano gli Ets che sul territorio potranno andare a bussare alle loro porte: “soltanto” 670 le organizzazioni di volontariato che potranno rivolgersi agli uffici delle due province (519 quelle già rappresentate sulla carta, di cui 185 nel Bellunese), senza contare tutte quelle ricadenti nelle altre categorie esistenti. Un cambiamento epocale che non ha sconvolto gli equilibri ma che ha gettato già da tempo le basi per proficue, nuove progettazioni – e coprogettazioni – condivise.
«Questo accorpamento è un traguardo e un punto di partenza», spiega Franceschini, «esperienze e professionalità saranno messe in sinergia nel rispetto delle specificità dei due territori, per contribuire a erogare servizi migliori e a raggiungere sempre più obiettivi. Solo nel 2019 i due Csv hanno potuto contare su finanziamenti per oltre un milione di euro veicolati poi in attività di consulenza, promozione, formazione, comunicazione e progetti sul versante delle fragilità e delle marginalità sociali, individuali e collettive, in particolare delle aree più svantaggiate», si pensi anche alle terre alte.
La vicepresidenza è stata affidata a Elisa Corrà, già vicepresidente di Comitato d’intesa e Csv bellunesi, che sul tema giovani ha speso parole perentorie: «Dobbiamo fare una riflessione interna al volontariato perché di giovani che si spendono è pieno, va soltanto trovato il modo per coinvolgerli, anche da parte delle associazioni stesse».
Nel direttivo ci sono altri tre consiglieri bellunesi: Gina Bortot presidente dell’associazione bellunese volontari del sangue, Paolo Colleselli presidente dell’associazione Cucchini e Franco Piacentini, referente del consiglio direttivo del Comitato. Saranno affiancati, per par condicio, da tre trevigiani: Gianni Bit, Giancarlo Cavallin e Gian Angelo Piccin. Il presidente, eletto dal consiglio, starà in carica per tre anni e sarà eletto fra i membri dei due territori, in alternanza. La sede legale sarà quella di via del Piave 5 a Belluno, «una scelta strategica fatta proprio per rassicurare anche quelli che ancora temevano che un Centro avrebbe potuto soppiantare l’altro», rassicura Franceschini, mentre la direzione generale troverà sede a Treviso. Ancora non ce n’è stata occasione per via della pandemia, ma presto «organizzeremo momenti di incontro e di confronto tra i dipendenti, per cercare di rafforzare le sinergie e fare in modo che i rispettivi servizi trovino un equilibrio».
La parte operativa resterà invariata nelle rispettive sedi di Belluno, in via del Piave 5, e Treviso, in via Isonzo 10.
Presente con la mente, ma non fisicamente, Gianluca Corsetti, vertice del Comitato d’intesa che è stato per 23 lunghi anni il gestore del Centro di Belluno: «Sono immensamente grato a tutti coloro che si sono resi disponibili ad assumersi delle responsabilità di guidare nel direttivo il Csv Belluno-Treviso. Il Comitato continuerà a operare in provincia con i tanti altri progetti in essere».
Piccola anticipazione: in primavera l’associazione andrà a nuove elezioni: il coordinamento delle associazioni volontaristiche della provincia avrà dunque presto una nuova rappresentanza che sarà chiamata a importanti sfide, sia nell’erogazione di servizi fondamentali quali – ad esempio – il trasporto e accompagnamento “Stacco” , sia di difesa del terzo settore e dei suoi spazi di azione all’interno della rete welfare bellunese. Il 2021 sarà l’anno della svolta, sotto tanti punti di vista. —