Troppi bambini vittime di annegamento: morti evitabili rispettando le regole
C’è la storia a lieto fine del bimbo salvato dal labrador sulla costa laziale, ma ce ne sono decine finite male negli ultimi mesi, soprattutto con bambini piccolissimi come vittime. L’acqua del mare, dei fiumi e delle piscine va affrontata con attenzione e regole di sicurezza.
https://www.youtube.com/watch?v=BUcFbyyL6cISecondo i dati dell’Istituto superiore di sanità ogni anno più di 400 persone muoiono in Italia per annegamento (sono 320mila nel mondo per il 90% nei paesi a basso o medio reddito). La fascia di età con il numero di decessi più alto è quella fra i 15 e i 19. Aveva 17 anni la ragazza annegata a Riccione a inizio luglio facendo il bagno all’alba con il mare mosso e senza il servizio di salvataggio attivo. Ne aveva 19 un altro ragazzo morto negli stessi giorni in Adriatico.
Le correnti sono il rischio maggiore nei fiumi. Possono essere imprevedibili. Per questo è necessario conoscere molto bene la zona in cui si decide di fare il bagno.
È bene ricordare che…e fare molta attenzione!!!
Posted by Centro Interculturale di Parma on Monday, July 13, 2020
Tante le storie di piccolissimi che hanno perso la vita in piscina. È successo a Massimiliano di quattro anni in un agriturismo ferrarese, a Nicola di 21 mesi a Bra nel Cuneese in una piscinetta gonfiabile da giardino. Solo due esempi fra decine di una strage definita silenziosa perché i bambini che finiscono sott’acqua non riescono a chiedere aiuto. Se un adulto resiste un minuto muovendo le braccia, per un bambino non sono più di 20 secondi. Rimanendo in posizione verticale poi il movimento delle braccia, non è utile, ma rischia di far andare ancora più a fondo.
La società italiana di salvamento ha messo a punto un decalogo per la sicurezza quando si fa il bagno. La prima regola è per chi non sa nuotare, che non deve mai entrare in acqua oltre la cintura (attenzione in particolare ai fondali che scendono rapidamente e alle possibili correnti). Bisogna sempre tenere come riferimento la distanza dalla riva. Materassini, canotti, braccioli e ogni tipo di gonfiabile va usato vicino alla riva e con il mare calmo.
Vale anche per le piscine con acqua bassa perché se i bambini hanno le vie aeree sommerse non riescono ad alzare la testa. Non bisogna lasciarli soli e mantenere sempre il contatto visivo, anche quando i bambini sanno nuotare. Le piscine vanno recintate e coperte quando non sono usate.