A rischio la festa dei risotti: «Ma l’ArciFesta si farà»
MANTOVA. Dopo lo stop alla Fiera dei Mangiari voluto dal sindaco Matti a Palazzi sono a rischio anche altri appuntamenti che in città vanno per la maggiore. Alcuni, invece, sarebbe salvi.
Uno degli appuntamenti che potrebbero svolgersi ugualmente, magari solo con un cambio di date, è l’ArciFesta che solitamente si tiene tra luglio e agosto nel piazzale Te a base di musica e buona cucina. Una circostanza che sta già scatenando polemiche più o meno sotterranee visto il rapporto di Palazzi con l’Arci (è un suo dipendente in aspettativa oltre che esserne stato presidente provinciale per anni).
È lo stesso primo cittadino a spiegare che il suo invito a non tenere la Fiera dei Mangiari puntava soltanto a non mettere in difficoltà i ristoratori del centro storico in un momento di crisi come l’attuale.
«Il mio invito era rivolto solo agli organizzatori delle fiere gastronomiche - dice il sindaco - ArciFesta, come le feste parrocchiali, non è di quel tipo. ArciFesta propone musica e si rivolge ad un pubblico di giovani. Comunque, anche ArciFesta come tutte le altre feste e sagre è subordinata alla presentazione di una domanda ai nostri uffici che la valuteranno per verificare che esistano tutte le condizioni affinché possa svolgersi». Insomma, «dovrà rispettare tutte le prescrizioni che verranno date per osservare il distanziamento sociale in funzione anti-Covid, e che saranno uguali per tutte le feste».
Un altro appuntamento gastronomico che potrebbe saltare è la Fiera dei risotti che si tiene ad ottobre nel piazzale di fronte al Grana Padano Arena. «È una fiera esclusivamente gastronomica e credo che possa essere rinviata» conferma il primo cittadino. E precisa: «Anche quell’appuntamento è visto male dai ristoratori del centro. Non posso imporre di rimandarla - tiene e a ribadire - , ma chiederò di farlo. E anche la fiera dei risotti sarà sottoposta all’istruttoria degli uffici».
Nel suo post su Faceboook di martedì scorso il sindaco Palazzi aveva motivato la sua richiesta agli organizzatori di rimandare all’anno prossimo la Festa dei Mangari « sia per le importanti restrizioni e prescrizioni, che ridurrebbero almeno della metà gli stand, sia per la faticosa fase di ripresa economica che la ristorazione mantovana sta vivendo». Per questo, aveva aggiunto, «ho chiesto agli organizzatori di saltare l’edizione di quest’anno definendo già le date del 2021 e li ringrazio davvero per l’importante e non scontata disponibilità dimostrata. Non ho mai condiviso le polemiche di vario tipo sulla fiera ed ho, anzi, il massimo rispetto per i suoi organizzatori e per chi ci lavora. Ma, inutile nasconderlo, questo è un anno particolare nel quale ogni sforzo, come stiamo facendo, deve andare a sostegno degli operatori economici, sociali e culturali cittadini».
Aveva chiuso con una rassicurazione per tutti: «Anticipo che medesima posizione e richiesta la terrò anche per altre manifestazioni gastronomiche della stessa natura». Il primo cittadino ha parlato di «presa di posizione non facile», precisando però che «è necessario scegliere ed esprimere chiari indirizzi. Soprattutto da parte di chi riveste ruoli di responsabilità». —