Coronavirus, i Nas alla casa di riposo Villa Azzurra di Borgo Virgilio
Diciassette morti per Covid-19 in dodici giorni. Nessuna vittima ai Girasoli né nel resto del territorio di Borgo Virgilio
BORGO VIRGILIO. Tutto è cominciato dai numeri. Uno dopo l’altro, un giorno dopo l’altro: uno stillicidio. Prima uno, poi due, poi tre, poi ancora uno, fino a sei, nel giorno più nero. Diciassette morti per Covid-19: diciassette bare uscite da Villa Azzurra, la Rsa di Borgo Virgilio, in dodici giorni, dal 2 aprile al 13 aprile. Numeri inspiegabili, al netto della considerazione sull’età degli ospiti, se paragonati all’effetto del coronavirus sul resto del Comune, dove pure gli anziani, parecchi dei quali non messi proprio benissimo, sono tanti. Fuori da Villa Azzurra, la Rsa che fa capo al gruppo Mantova Salus, presieduto da Guerrino Nicchio, il Covid-19 non ha mietuto nemmeno una vittima su 14mila e 800 anime. Zero. Una sera dopo l’altra quei numeri sono arrivati sul monitor del pc del sindaco Francesco Aporti. Ogni sera sperava che il numero nella mail, decollata dall’Ats per raggiungere la Prefettura, e atterrata in Comune, fosse zero. Invece erano sempre e solo altri numeri. Sempre e solo anziani che se n’erano andati, insieme alla memoria del paese. Nomi e volti che hanno costruito un pezzettino di storia di Borgo Virgilio. Ad un certo punto non è più riuscito a inghiottire e ha scritto al prefetto, «per segnalare quella che era un’evidenza», tiene a precisare. I numeri.
«Vedendo che in tutta Italia il sistema della Rsa sembrava sottovalutato, e non volevo cadere nello stesso errore», spiega. E quei numeri devono essere sembrati meritevoli di approfondimento anche in Prefettura, tanto da mandare i Nas. La settimana scorsa alcuni militari del nucleo antisofisticazioni di Cremona hanno passato diverse ore a Villa Azzurra.
Sembra che l’attenzione dei Nas si sia concentrata sia sulle verifiche delle cartelle degli ospiti, che sull’accertamento del rispetto dei protocolli interni e dei dispositivi di sicurezza.
Dal 21 febbraio, giorno in cui il sindaco ha chiesto alle due case di riposo del comune, Villa Azzurra e I Girasoli, di chiudere le porte agli estranei vietando le visite ai parenti, l’accesso è stato consentito soltanto ai fornitori, al personale delle pulizie e ai sanitari. L’ipotesi più verosimile che circola è che a diffondere il contagio sia stato un operatore positivo asintomatico, quindi inconsapevole di aver contratto il virus che ha ucciso 17 anziani su 140, con il picco di sei decessi nel giorno di Pasqua.
«Ai Girasoli invece non è stata registrata nessuna vittima da Covid-19 - fa notare un familiare - l’impressione è che nonostante la chiusura ci si sia mossi un po’ in ritardo con la dotazione delle mascherine».