Dieta mediterranea al top per il terzo anno consecutivo nella consueta classifica redatta da US News and World Report sui regimi alimentari 2020. Il consueto ranking annuale premia sia l'aspetto nutrizionale che la semplicità nel seguire il regime che pone accento su vegetali, olio d'oliva, cereali e proteine magre. Il rapporto annuale ha preso in considerazione 35 tipologie di diete suddividendole in 9 categorie di analisi esaminate da esperti di diversi campi. La dieta mediterranea, nella combinazione di diverse tradizioni gastronomiche dei Paesi che si affacciano sul "mare nostrum", si é confermata al primo posto considerati i benefici che vengono ascritti a questo regime: dalla perdita di peso alla prevenzione rispetto a patologie cardiovascolari e diabete. Il bilanciamento dei diversi ingredienti, derivati appunto da differenti tradizioni culinarie, é un aspetto importante di questa tipologia di regime alimentare. Al secondo posto viene classificata la Dash (acronimo di Dietary Approach to Stop Hypertension) sviluppata negli States per contrastare appunto l'ipertensione. Non si discosta poi molto dalla mediterranea nella sua preferenza per frutta e verdura, cereali integrali, proteine e latticini a basso contenuto di grassi e nutrienti come fibre e calcio, mentre più attenzione rivolge al contenimento di zuccheri, alcol e sale senza dimenticare una certa attività fisica, fosse pure solo una camminata di una mezzora cinque volte a settimana. Completa il podio la Flexitarian, anche nota come dieta vegetariana flessibile, che enfatizza verdure, frutta e cereali, senza disdegnare un coscienzioso consumo di carne, pesce e dei cosiddetti comfort food, i cibi del piacere, pur sempre con l'occhio di non eccedere le calorie giornaliere consigliate per un totale che si attesta sulla soglia delle 1500.

In medio stat virtus, dicevano i saggi latini, può valere anche in quelle diete dove ogni ingrediente, qualora bilanciato in modo giusto, non é da disdegnare. Del resto i nonni suggerivano di alzarsi da tavola ancora con la sensazione di aver qualche spazio da riempire, insomma di non abbuffarsi. Scorrendo l'elenco, é menzionata la WW, ovvero la Weight Watcher, che utilizza un metodo quantitativo piuttosto che basare l'attenzione sulla tipologia di cibo; quindi, non é poi così importante cosa si mangia, ma l'occhio vigila piuttosto quante calorie si ingeriscono in base a una tabella che tiene conto di diverse variabili come sesso, età, peso, altezza. Tra le diete menzionate, la Ornish, sviluppata alcuni decenni orsono da un professore che ha anche suddiviso i cibi in cinque categorie per meglio orientare al momento della scelta che, secondo il suo ideatore, deve contemplare un minimo di grassi e privilegiare gli alimenti con fibra - vanno bene i legumi: dieta tutto sommato vegetariana, che ammette pure le uova e un vasetto di yogurt non grasso al giorno, anche questa coadiuvata da esercizio fisico aerobico e allenamento di resistenza.

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