SWAG Something We Africans Got presentazione con la direttrice creativa Anna-Alix Koffi, a cura di Francesca Spiller.

Reading Room
Via Mincio, 10
20139 Milano

Sabato 16 novembre 2019 ore 17.30

Il 16 Novembre la curatrice di Reading Room Francesca Spiller presenterà il nuovo numero della rivista Something We Africans Got con la fondatrice Anna-Alix Koffi.

SWAG fondato nel 2017 è un magazine africano dedicato alle arti e al pensiero critico.
La rivista si concentra su fotografia, cinema, arte contemporanea, moda e letteratura e ogni numero comprende un focus su un paese africano, un tema speciale e una parte dedicata agli scambi culturali con paesi fuori dal continente africano.

Abbiamo fatto qualche domanda a Francesca, che in previsione del Photo Vogue Festival ha selezionato per Reading Room alcune riviste sul tema.

Raccontaci che riviste hai selezionato per Reading Room in vista di Photo Vogue Festival e del tema di quest’anno: A Glitch in the System, deconstructing stereotypes. In che modo le singole realtà affrontano l’argomento?

In occasione del festival ho fatto una selezione molto mirata di tre riviste africane: Nataal, Something We Africans Got e ìrìn Journal. Seppur con stili molto diversi tutte e tre mostrano un Africa lontana dagli stereotipi. Riescono inoltre a conciliare la riflessione di natura politica sulla scarsa visibilità delle personalità che raccontano, con la bellezza e la piacevolezza del prodotto editoriale.

Il 16 Novembre presenterai con la direttrice creativa Anna-Alix Koffi il nuovo numero di Something We Africans Got. Di cosa tratta il magazine? E su cosa focalizzerete il dibattito?

Something We Africans Got è un trimestrale di critica d'arte che riflette sulle varie manifestazioni artistiche dell'Africa contemporanea: arti figurative, cinema, letteratura. Il 16 novembre presenteremo SWAG high profiles che rappresenta un'estensione del magazine principale ed è dedicato ai protagonisti della cultura africana, in particolare arte, moda ed economia, e il loro ruolo sulla scena internazionale.

Lo spazio di Reading rende difficili delle esposizioni artistiche fisiche, ma intime e approfondite delle presentazioni. Com’è il riscontro con il pubblico? E cosa c’è nel tuo prossimo calendario?

Le presentazioni rappresentano un'occasione di incontro con gli addetti ai lavori, di approfondimento e scoperta di nuove prospettive sul mondo dei magazine, della critica d'arte, della realizzazione di prodotti editoriali. L'intimità dello spazio permette un contatto molto ravvicinato con i portatori di queste testimonianze, e un livello di attenzione altissimo. La periodicità di queste presentazioni sta favorendo la crescita di una piccola comunità di appassionati attorno a Reading Room, cosa che mi rende molto orgogliosa!

I prossimi appuntamenti saranno a Torino, con l'edicola che cureremo per Artissima e la partecipazione ad un panel di ClubToClub, invece il 14 novembre a Milano presenteremo il magazine The Light Observer.

Reading Room è uno spazio di 35 metri quadri interamente dedicato alla diffusione e comprensione delle riviste indipendenti. Vuole essere un luogo d’incontro per gli appassionati, i collezionisti, gli addetti ai lavori e tutti coloro che, incuriositi, decideranno di entrare per sfogliare una rivista.

Testo di Laura Ghigliazza