Legabasket LBA 5^giornata 2019-20: la Virtus Roma di Piero Bucchi batte anche la Pompea Fortitudo Bologna per 79-65

Roma, 20 ottobre 2019 – Se qualcuno mi avesse preconizzato che alla vigilia della sesta gara di campionato LBA la Virtus Roma di Piero Bucchi (sottolineamolo, perchè qualcuno a Roma in questi ultimi tempi si era anche permesso di mettere in dubbio la figura del coach emiliano), alla vigilia cioè del #BigMatch vs l’Olimpia Milano […]

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Roma, 20 ottobre 2019 – Se qualcuno mi avesse preconizzato che alla vigilia della sesta gara di campionato LBA la Virtus Roma di Piero Bucchi (sottolineamolo, perchè qualcuno a Roma in questi ultimi tempi si era anche permesso di mettere in dubbio la figura del coach emiliano), alla vigilia cioè del #BigMatch vs l’Olimpia Milano di Ettore Messina, che andrà in scena al PalaEUR domenica 27 ottobre con palla a due alle ore 14:00, la Virtus Roma si fosse trovata avanti in classifica rispetto alla corazzata milanese, personalmente gli avrei dato del matto!

Invece, tra sette giorni, la Virtus Roma riassaporerà il gusto della storica, battaglia metropolitana contro Milano che manca da 4 anni a queste longitudini terrestri, con una vittoria in più dei prossimi avversari, incredibile ma vero. Approfittando oggi della concomitante (ed inaspettata…), terza battuta d’arresto in campionato dei milanesi in quel di Cremona, la Virtus Roma di Piero Bucchi potrà quindi giocarsi la partita guardando dall’alto verso il basso i futuri avversari, forte degli attuali 6 punti in classifica vs i 4 dei milanesi e quindi nelle migliori condizioni psicologiche possibili per affrontare una gara del genere in cui non partirà certo da favorita a bocce ferme.

Esattamente come si è approcciata oggi vs la Pompea Fortitudo Bologna. Eh sì, una gara vinta e condotta da questa Virtus Roma grazie ad una strategia perfetta ideata, concepita e poi realizzata on court da parte di coach Piero Bucchi che ha decisamente “dato la paga” al seppur bravo e giovane avversario di oggi, quell’Antimo Martino che la gente della Virtus ha imparato a conoscere e ad apprezzare negli anni scorsi per il gran lavoro svolto come assistant coach.

A leggere il tabellino a fine gara c’è infatti da stropicciarsi gli occhi: ben 45 i rimbalzi totali della squadra di Piero Bucchi vs i 28 lasciati ai felsinei; 71 tiri dal campo vs i 57 dei biancoblu; ma soprattutto di questi 71 tiri eseguiti, ben 44 sono da due o quantomeno dentro il fatidico arco dei 6,75, in netta controtendenza rispetto alle ultime esibizioni della Virtus Roma che vedeva quasi privilegiare, se non addirittura equiparare il numero delle tripla tentate rispetto ai tiri da due, sia per le capacità balistiche dei propri arcieri ma anche e soprattutto per le qualità degli avversari incontrati, poco propensi a dare spazio sotto canestro ai vari Davon Jefferson, Amar Alibegovic, Giovanni Pini e Mike Moore.

Contro una Pompea Fortitudo Bologna ricca di esperienza, chili e centimetri sotto canestro ma oggi senza il vero e proprio leader emotivo (e non), in campo, quel Maarten Leunen fermatosi alla vigilia del match di oggi (contrattura al polpaccio sinistro), e senza quell’Henry Sims che comunque lo sportivo pubblico romano ha calorosamente applaudito alla presentazione delle squadre (dovrebbe riprendere gli allenamenti in settimana), Piero Bucchi ha deciso che bisognava vincere la gara non sparando da tre a raffica bensì sfidando proprio nelle due aree le aquile biancoblu. E gli effetti sono stati devastanti nel medio e lungo termine.

Ma anche nel primo periodo la Virtus Roma aveva iniziato a fare male agli avversari attaccando sempre il ferro o quasi, al 7′ il primo time-out chiamato da coach Antimo Martino sul +9 per l’Urbe (17-8), era già una spia arancione nel play-book della F che doveva correre ai ripari. Difficile del resto arginare le folate di un Davon Jefferson imprendibile (21 p.ti  e 5 rimbalzi); di un solidissimo Amar Alibegovic che poneva le basi per il suo carrier high (17 p.ti e 9 rimbalzi); di un ispirato Jerome Dyson (meno letale del suo solito dalla lunga ma efficacissimo contro chiunque gli si ponesse contro), arrivato sino in fondo ben 7 volte e ad una velocità quasi doppia rispetto all’avversario di turno; infine, della coppia William Buford e Tomas Kyzlink che adesso inizia a dare segnali decisamente incoraggianti non solo davanti al canestro avversario in termini di lucidità e lettura di quanto accade a pochi passi da loro (12 p.ti per il yankee ed 11 per il ceco, con l’americano anche in grado di prendere per 8 rimbalzi).

Poco ha potuto fare la Fortitudo o meglio, poca resistenza ha opposto questa Fortitudo contro la decisione e la lucidità di un avversaria così brava a portare la sfida dove avrebbe voluto e potuto. Un buon rientro comunque c’è stato nel match dei felsinei. Chiusosi il primo periodo sul 21-16 ma con una Virtus Roma insospettabilmente protesa a giocare molto su Davon Jefferson – e con l’ex-Cantù eccellente nelle conclusioni – la tripla del giovane Nicolò Dell’Osto rimetteva in equilibrio la gara sul 23-23 ad inizio secondo periodo per poi vedere addirittura avanti i biancoblu con un’altra tripla di Kassius Robertson al 15′ sul 25-28 (16 p.ti per lui alla fine, il migliore dei suoi). Poi entrava in gioco Jerome Dyson e per questa Pompea iniziavano a calare le prime ombre della notte. Parziale da 7-0 di Roma e di nuovo Antimo Martino a chiamare tempo allorquando un glaciale Amar Alibegovic dall’arco metteva dentro la prima delle sue due triple a segno (su due tentativi…).

Nel frattempo Ed “Predator” Daniel, l’eroe del match vinto domenica scorsa al PalaDozza assieme a Kassius Robertson vs Treviso, stava vedendo letteralmente i sorci verdi vs i lunghi avversari caricandosi di falli (altro dato positivo per la Virtus Roma il 78% ai liberi rispetto alle gare passate), e quando al secondo suono della sirena il mini-tabelloni del PalaEUR davano il 41-36 pro-Virtus Roma, tutto sommato poteva andar bene agli ospiti che trovavano in Deshawn Stephens un buon elemento per arginare le scorribande virtussine (10 p.ti e 7 rimbalzi alla fine).

Ma al rientro in campo si scatenava la furia agonistica della Virtus Roma: Jerome Dyson, William Buford ed Amar Alibegovic mettevano con la schiena a terra una Pompea apparsa però piccola piccola. Mini parziali su mini parziali l’Urbe scavava il fossato che gli consegnava addirittura il +23 nel quarto periodo (74-51 al 36′), con la Fortitudo Bologna ad issare bandiera bianca come vs Varese 15 giorni fa, ripetendo quindi una prestazione priva di nerbo e di volontà sebbene in condizioni di oggettive difficoltà. Stefano Mancinelli, Pietro Aradori od anche Rok Stipcevic non davano proprio la sensazione di crederci e questo rendeva un pò amaro per il popolo biancoblu un quarto periodo quasi tutto da garbage time.

PalaEUR in estasi quindi e finale da 79-65 per la terza vittoria nelle ultime tre gare per una Virtus Roma in grande spolvero ed in grande fiducia. Dopo la pessima prova vs Brindisi, ecco la risposta che si aspettava Piero Bucchi (ed il suo pubblico), con tre vittorie vs Cremona, quella pesantissima di Pistoia di sabato scorso ed oggi questo piccolo mini-capolavoro d’intelligenza e sagacia tattica di un gruppo che ora inizia a giocare di squadra, meno istintivamente e di coralità. In auge nel match prima Davon Jefferson, poi Jerome Dyson seguito da William Buford ed infine lo scintillante Amar Alibegovic che ha fatto a pezzi la batteria dei lunghi avversari. Senza dimenticare un Tomas Kyzlink molto, ma molto presente; un Tommaso Baldasso ancora alle prese con lo studio dei ritmi della categoria (un accelleratina Tommy, sempre, non guasterebbe), comunque da 5 rimbalzi e 2 assist ed un Giovanni Pini vispo e presente ma che al momento paga l’eccellente crescita del figlio di Teoman.

Infine un Mike Moore silenzioso ed operoso, anche lui oggi intento a giocare vicino ai ferri per creare lo scompiglio a quelli in maglia blu per un insieme finale di buonissimo spessore e che adesso può guardare al futuro con maggiore ottimismo ma, attenzione, senza mai pensare ad altri traguardi che non siano quelli della salvezza da raggiungere nel minor tempo possibile. Anche oggi infatti la squadra ha ruotato in otto, fuori ancora Roberto Rullo e Liam Farley mai entrato in campo che hanno quindi consigliato Piero Bucchi a non allontanarsi da questa rotazione che, se da un lato va bene in questa fase della stagione, dall’altro non potrà essere sostenibile a lungo, viste le sollecitazioni fisico-atletiche e mentali alle quali sono sottoposti i giocatori. Comunque al momento solo applausi per questa Virtus Roma che sta compiendo il proprio cammino in modo pulito, essenziale e regalando anche dei bei momenti di basket, il che non guasta per niente.

Solo carbone invece per una Fortitudo apparsa proprio poca cosa, malgrado nomi e centimetri in campo. Fuori casa, come a Varese, la squadra si lascia andare nelle difficoltà e così non va bene. Occorre reagire e giocare con pari intensità anche lontano dal fortino del PalaDozza anche se le furie di bianco vestite oggi non hanno certo facilitato a loro il compito. Ha fatto bene coach Antimo Martino a scusarsi con i tifosi per una gara così molle dopo un comunque discreto primo tempo, occorre invertire la rotta.

Sala Stampa

Piero Bucchi

 

 

Virtus Roma – Pompea Fortitudo Bologna 79-65

Parziali: 21-16; 20-20; 20-9; 18-20

Progressione: 21-16; 41-36; 61-45; 79-65

MVP: Davon Jefferson ne mette 21 di punti ma Amar Alibegovic sfiora la sua prima doppia doppia in carriera con una gara eccellente, bravo Amar!!

WVP: Stefano Mancinelli mette dentro solo due punti…Capitano, o mio Capitano, dove sei??

 

 

Fabrizio Noto/FRED

@FaberNoto

 

 

 

 

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