Giovanni Brusca rimarrà in carcere. Il killer di Giovanni Falcone e il mandante dell'omicidio del piccolo Giuseppe, non potrà usufruire degli arresti domiciliari.La procura generale della Corte di Cassazione ha chiesto, con una requisitoria scritta, ai giudici della prima sezione penale di rigettare il ricorso dell'ex boss di Cosa Nostra contro la decisione del tribunale di sorveglianza di Roma. I legali di Brusca, infatti, avevano chiamato in causa la Cassazione, perché decidesse in merito alla sentenza del tribunale che, nel marzo scorso, aveva respinto l'istanza del mafioso per la detenzione domiciliare.Brusca, 62 anni, in cella da 23, ha già usufruito di oltre 80 permessi premio e nel 2021 dovrebbe uscire dal carcere. Sottraento tre mesi per ogni anno di detenzione, infatti, la scadenza dei 30 anni di reclusione dovrebbe arrivare tra due anni.Ai tempi della Cosa Nostra di Totò Riina, Brusca era conosciuto come "u verrù" (il porco) e lo "scanncristiani", per la sua ferocia. Nel 1992 fu l'autore materiale dell'omicidio di Giovanni Falcone, della moglie e degli agenti della scorta, quando azionò la leva che fece esplodere il tratto di strada vicino a Capaci. Ma quella non fu il suo primo omicidio: aveva già ucciso il giudice Rocco Chinnici, insieme ai suoi uomini. Inoltre, a lui viene attribuito uno degli episodi più cupi della storia della mafia: l'uccisione del piccolo Giuseppe, figlio 13enne di un pentito. Fu Brusca, infatti, ad ordinare di sciogliere nell'acido il ragazzino.