A Codroipo il confronto elettorale: sfide, punti in comune e il programma dei tre candidati sindaco
CODROIPO. Anche se con sfumature diverse, i tre candidati a sindaco si sono trovati d’accordo sulla necessità di far cambiare passo all’Asp Moro. Un argomento che ha acceso la prima parte del dibattito ospitato ieri al teatro comunale Benois Da Cecco e promosso dalla Cisl. Il confronto ha richiamato decine di persone desiderose di conoscere nei dettagli le proposte di Gianluca Mauro (Fdi, Lega Salvini, Fi-Codroipo al centro-Progetto Fvg), Graziano Ganzit (Italexit-Codroipo nel cuore) e Guido Nardini (Polo Civico e Pd).
A pungolare i candidati ci ha pensato il condirettore del Messaggero Veneto, Paolo Mosanghini, che ha voluto porre l’accento sul futuro della Moro e della sanità locale.
«Basta leggere la delibera della Regione sul commissariamento per accorgersi degli errori macroscopici fatti, visto che si sono succeduti cinque presidenti negli ultimi dieci anni. Di chi è la responsabilità della nomina del Cda dell’Asp Moro? Del sindaco. Punto – ha esordito Nardini –. Ora dobbiamo guardare avanti. Speriamo che il commissario riesca a fare bene il suo lavoro e a ripristinare le condizioni economiche ottimali. Poi bisognerà ripensare al suo ruolo, ma insieme ai Comuni vicini, a livello di ambito socio-assistenziale».
Un punto, quest’ultimo, condiviso da Mauro, che però ha aggiunto: «Lasciamo lavorare tranquillo il commissario. Però prima di parlare degli ultimi cinque o sei presidenti dell’Asp, allarghiamo il raggio temporale anche agli anni precedenti. Ripeto, aspettiamo l’esito del lavoro del commissario, poi insieme ai cittadini decideremo il da farsi». Il candidato del centrodestra ha riservato una stoccata alla parte politica dell’avversario: «Se sul distretto c’è un problema, tutto nasce dalla gestione dell’ex presidente Debora Serracchiani. Da quando Codroipo è stata inglobata nell’azienda dell’Alto Friuli sono iniziati i problemi. Se poi vogliamo nasconderci dietro a un dito e dare tutte le colpe al sindaco uscente Fabio Marchetti…».
Ganzit ha ricordato il ruolo dell’Asp Moro nel momento in cui è stata costruita, «quando dava assistenza ad anziani indigenti che vivevano in paese. Oggi ospita persone che non possono uscire perché hanno due o tre patologie. È diventata un’appendice dell’ospedale. Serve un nuovo tipo di casa di riposo, avviando un ragionamento complessivo con gli altri Comuni del Medio Friuli: o ritroviamo uno spirito di comunità o tutto è destinato a fallire».
Nel corso della serata i tre candidati hanno cercato di dare la loro visione del futuro: «Bisogna ripartire dal rinnovamento del Piano regolatore, vanno riscritte le regole per capire che vestito dare a Codroipo – ha detto Mauro – se puntare sui servizi, sulle piccole industrie, sul turismo». Per Nardini la priorità è la sanità territoriale: «Bene il potenziamento del distretto, anche attraverso la cittadella della salute. Ma non basta costruire una grande casa senza la disponibilità di medici e infermieri, che mancano». Per Ganzit «sarà determinante il turismo rurale per creare economia. Abbiamo un territorio splendido, che va dall’alta pianura alle risorgive, che necessita di essere difeso». Se Ganzit ha fatto riferimento «allo spirito di squadra» per risollevare le sorti di Codroipo, Nardini ha auspicato «una riscoperta dell’identità territoriale», mentre Mauro ha deciso di puntare «sulla riscrittura delle regole»