Rettore torna a Sanremo dopo 28 anni: «Vaccinarsi è la salvezza, ma basta mascherine: buttiamole»
La cantante di Castelfranco a Sanremo pronta ad «abbattere muri di gomma». In coppia con Ditonellapiaga e in perfetto stile Disco canterà di chimica e di suore
CASTELFRANCO. «Siamo le più spudorate del festival». Così Rettore, senza mezzi termini, racconta la sua partecipazione a Sanremo insieme alla giovane Ditonellapiaga, con il brano a tutto ritmo “Chimica”, che richiama atmosfere della Disco anni ’70 –’80. Un ritorno in gara all’Ariston per Rettore che arriva a 28 anni dall’ultima volta, nel 1994 con “Di notte specialmente”.
Con quella di quest’anno, cinque volte in totale. «Ho debuttato a Sanremo con poca fortuna, ma poi ho avuto successo all’estero e non ho più pensato al festival» ammette l’artista di Castelfranco. «In Italia c’erano tante altre trasmissioni dove potevi farti conoscere: Festivalbar, Saint Vincent, Fantastico e c’era il boom delle tv libere.
A tornare mi ha convinto Enrico Ruggeri. “Vacci”, mi ha detto, “in una settimana fai quello che faresti in sette mesi di promozione”. Ma passati sette mesi cosa farò?».
Accanto a lei la 24enne Ditonellapiaga (Margherita Carducci), da cui è partita la scrittura del brano (musiche della stessa Ditonellapiaga, Benjamin Ventura, Alessandro Casagni, Valerio Smordoni e Edoardo Castroni).
Incontro tra generazioni, «anche per provare a ridare ai giovani un po’ di spensieratezza persa negli ultimi due anni. Vaccinatevi, perché è la via della salvezza, ma buttate le mascherine nel cesso» esorta Rettore. «Dobbiamo andare avanti, e non possiamo rinchiuderci in bunker perché voi no vax dovete fare manifestazioni in piazza».
Un’energia, una forza e una libertà di espressione che Rettore non ha mai messo da parte. «Tra me e Margherita, che non considero affatto un’esordiente, la scavezzacollo sono io. Sono libera dentro e questo può dare fastidio a qualcuno, ma io sono questa: prendere o lasciare». Le fa eco Ditonellapiaga: «Abbiamo età invertite, è lei ad avere 24 anni. Per me è stata fonte di grande ispirazione. Anche per il testo di “Chimica”: forte e provocatorio ma anche divertente». Incontro tra generazioni, dunque, ma anche tutto al femminile per ribadire il girl power.
«Dopo 40 anni, siamo sempre in difficoltà» continua la cantante considerata l’apripista della trasgressione in musica «le donne non si devono permettere più di tanto di dire certe cose. Ma bisogna andare avanti, provarci, prendere le critiche, ma cercare di buttare giù il muro di gomma. Drusilla? Una grande, un colpo di genio portarla al festival».
Donatella Rettore prova a spiegare anche il riferimento alle suore nel testo del brano che ha fatto sobbalzare qualcuno sulla sedia («non m’importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente»). «Ho fatto elementari e medie dalle suore. Le suore ci sono state nella mia vita. Una, in particolare, è stata molto positiva: suor Esterina. Ma la Curia non me l’ha fatta più incontrare. A dirigere l’Orchestra al Teatro Ariston per le due artiste sarà il maestro Fabio Gurian. Niente ospiti per la serata dei duetti («ci ospitiamo a vicenda»): la loro cover è già un manifesto, “Nessuno mi può giudicare” di Caterina Caselli.
E proprio ieri sera, Amadeus ha annunciato durante il Tg1 tutte le cover: omaggi importanti, in ordine sparso si ascolteranno successi di De André e Pino Daniele, Battisti e Vasco, Pierangelo Bertoli e Luigi Tenco, Patty Pravo, Elton John, Paul McCartney, Frank Sinastra e Aretha Franklin, Alex Baroni e i Pooh. Per i duetti, attesi tra gli altri Mannoia, Berté, Arisa, Capossela, Francesca Michielin, Nek e Marcotulli.