Posti letto vicini alla saturazione nella Marca. L’occupazione è arrivata al 60 per cento
Mai così tanti degenti, Valdobbiadene aprirà in anticipo. Al Ca’ Foncello accorpate tutte le aree chirurgiche
TREVISO.
Mai così tanti ricoveri per coronavirus nella provincia di Treviso. Dodici in più nelle ultime 24 ore, il totale dei posti letto occupati da pazienti infettati ammonta a 429. Resistono le Terapie Intensive alle prese con 32 pazienti, ma occorre liberare letti nei reparti adibiti a Malattie Infettive e Terapie Sub-intensive che accolgono decine di contagiati che non devono essere intubati ma hanno comunque bisogno di supporto d’ossigeno e assistenza specialistica. Ed è a questa tipologia di pazienti che l’Usl 2 guarda con maggiore attenzione per evitare il collasso. Il picco di malati con sintomi è atteso fra tre giorni, venerdì 20 novembre, ma il tasso di occupazione dei letti ospedalieri nella Marca sfiora già il 60% dei 728 “riservati” al Covid. L’Usl cerca quindi di non farsi sommergere e potenzia ancora le postazioni disponibili. «Siamo entrati nella fase 5 dell’emergenza» conferma il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benazzi. Nei reparti trevigiani si serrano i ranghi e si continua ad attivare posti letto. Per affrontare l’emergenza Covid ora scendono in campo l’ex Guicciardini di Valdobbiadene (per la prima volta) e l’ospedale di Oderzo, portando così a 8 le strutture ospedaliere locali impegnate a fronteggiare la pandemia.
VALDOBBIADENE
Al Ca’ Foncello saranno accorpate tutte le aree chirurgiche. Dopo oltre vent’anni di inattività dell’ex ospedale Guicciardini di Valdobbiadene il polo aprirà all’inizio della prossima settimana. La scorsa primavera, durante la prima ondata di Covid, non era stato necessario attivarlo, ora sì. Slitta di qualche giorno l’avvio, ma è questione di poco tempo. Si parte con 30 posti letto, estensibili fino a 60 in caso di necessità. «Stiamo definendo gli ultimi aspetti e poi si parte» conferma il dg. I primi 30 letti sono allestiti in un piano con camere riscaldate, servizi e attacchi per l’ossigeno. «Il vero tema non sono gli spazi ma il personale» ricorda il direttore generale.
Per la riapertura del Guicciardini è stato siglato un accordo gestionale che vede la compartecipazione degli istituti San Gregorio, chiamati a coordinare 12 infermieri e 7 ausiliari, mentre l’Usl invierà i propri medici a supporto. Ma in questi giorni, la cosa che ha colpito più di tutte il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, che sta seguendo la partita: è la gara di solidarietà nata dopo gli appelli per reperire professionisti da inviare in corsia. «Una decina tra infermieri e operatori socio sanitari hanno risposto con email, telefonate e messaggi per esprimere la disponibilità a dare una mano» racconta il primo cittadino «molti neolaureati ma anche qualche infermiere pensionato, sia della zona sia da fuori provincia». La struttura sarà adibita a ricoveri intermedi, per i post acuti che escono dalle Terapie Intensive e per chi ha bisogno di un periodo di assistenza infermieristica prima della dimissione.
ODERZO
All’ospedale di Oderzo, che ha attualmente una paziente ricoverata per il virus, sono stati attivati altri 20 letti Covid. L’autorità sanitaria prevede l’invio di altri pazienti colpiti dall’infezione nelle prossime ore. Se si arriverà alla saturazione dei 20 letti, ne verranno attivati altri 20, portando il totale a 40 postazioni nell’ospedale opitergino. In ultima battuta, laddove l’ospedale di Treviso e quelli di Montebelluna e Conegliano - dove è stata attivata la rete delle Rianimazioni Covid - dovessero essere in affanno, verrà valutata l’attivazione di 7 letti di Terapia Intensiva nel nosocomio opitergino.
Nel mentre, l’Usl di Marca sta lavorando sul potenziamento del personale. Di pari passo in tutte le strutture ospedaliere è stata ridotta l’attività ordinaria: dal 10 novembre sospese visite differibili e l’intramoenia, vengono garantite solo le prestazioni ospedaliere urgenti con priorità a 72 ore e B a 10 giorni, le visite pediatriche, oncologiche, di oculistica e salute mentale, gli interventi indifferibili, le prestazioni ambulatoriali nei distretti e poliambulatori. «Per ora riusciamo a gestire la situazione nei reparti Covid con l’orario aggiuntivo degli operatori già previsti ma stiamo continuando ad assumere» conclude Benazzi «con l’apertura dei letti Covid in area Chirurgica e Medica andremo a rafforzare le piante organiche dirottando parte del personale di reparto nell’emergenza coronavirus». —
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