Nuovo boom di accessi al pronto soccorso di Mantova: ogni giorno 120 pazienti, quasi la metà è Covid
![Nuovo boom di accessi al pronto soccorso di Mantova: ogni giorno 120 pazienti, quasi la metà è Covid](https://gazzettadimantova.gelocal.it/image/contentid/policy:1.39502611:1604558246/pscovid.jpg)
Nel reparto dell’emergenza del Poma sono tornati in massa anche i pazienti con altre patologie non legate al coronavirus
MANTOVA. Centoventi pazienti al giorno, con una lieve prevalenza di non Covid pari al 55%, e venticinque ricoveri Covid nell’arco delle 24ore con trasferimento nei reparti di degenza in giornata. È questa la situazione al pronto soccorso del Carlo Poma, dove la richiesta di assistenza è tornata ai livelli pre-pandemia con il ritorno in reparto delle patologie gravi che in occasione della prima ondata sembravano quasi scomparse.
«In realtà – commenta il primario Massimo Amato – non era così perché quelle patologie c’erano anche prima. La differenza è che a marzo e aprile la gente stava lontano dai pronto soccorso per paura di contrarre l’infezione e preferiva restare a casa fino al momento in cui diventava inevitabile la corsa in ospedale».
Il timore di prendere il Covid al pronto soccorso del Carlo Poma sembra essere dunque svanita. E del resto rispetto alla prima ondata di sforzi la struttura sanitaria ne ha fatti, anche in termini logistici. I due pronto soccorso, quello pulito e quello Covid, hanno accessi separati, sono distanziati e ognuno ha la sua camera calda per l’ingresso delle ambulanze.
E i pazienti sono tornati in massa. «La scorsa primavera più o meno fino ad aprile – sottolinea il dottor Amato – vedevamo pochissimi pazienti, perché tutti avevano paura di infettarsi. In queste giorni invece è tornato di tutto, dalle patologie serie ai codici minori». Il primario sottolinea che l’organico di medici e infermieri è sufficiente e recentemente si è anche proceduto a nuove assunzioni di medici giovani e preparati.
Con un trend di accessi Covid costante negli ultimi giorni (pazienti quasi tutti provenienti dal nostro territorio), il primario auspica che con le restrizioni che entreranno in vigore il 6 novembre in Lombardia e nel resto d’Italia si possa sperare in un miglioramento. Al pronto soccorso Covid in queste ore arrivano pazienti in prevalenza con insufficienza respiratoria, dispnee e febbre, sia dal territorio che dalle strutture che accogliono gli anziani.
Tra loro anche soggetti con più patologie come infezioni delle vie urinarie, polmoniti batteriche e scompensi cardiaci. Per evitare commistioni o situazioni di promiscuità al pronto soccorso sono state create tre zone separate: per i Covid accertati, per i negativi e per i tamponi in corso. Per medici, infermieri e tutto il resto del personale sanitario si profilano ancora settimane di superlavoro con numeri elevati, a dimostrazione della inconsistenza del video che circola sui social in queste ore girato nei giorni scorsi da un paziente che è entrato al pronto soccorso pulito per dimostrare che a Mantova non ci sarebbe tutto questo allarme.