Truffe nei servizi a pagamento per cellulari, perquisita la sede di Wind-Tre. 11 indagati
Migliaia di utenti delle compagnie telefoniche hanno ricevuto addebiti per app e giochi mai autorizzati. Le fiamme gialle hanno inviato una lettera all'Autorità garante per le comunicazioni in relazione alla posizione di Vodafone, Tim e un’altra società
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Bastava visitare una pagina web, magari cliccando su un banner pubblicitario, per abbonarsi per sbaglio a un servizio a pagamento come l’oroscopo, il meteo o il gossip. Così il credito di migliaia di utenti delle principali compagnie telefoniche veniva lentamente svuotato. Pure durante l’emergenza coronavirus. A svelare la truffa milionaria è la procura di Milano che ha messo sotto indagine 11 persone, accusate a vario titolo di frode informatica ai danni dei consumatori, intrusione abusiva a sistema telematico e tentata estorsione contrattuale.
Perquisizioni e sequestri sono stati effettuati nella sede legale di Wind-Tre dal Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, ma sarebbero coinvolti anche altri operatori. I magistrati hanno inviato una lettera all’Agcom, l’Autorità garante per le comunicazioni, in relazione alla posizione di Vodafone, Tim e un’altra società.
Come anticipato dal Corriere della Sera, la procura lombarda aveva già sequestrato 12 milioni di euro a una società con sede a Roma, la Pure Bros Mobile spa, indagando Angelo Salvetti e Fabio Cresti, e di conseguenza la stessa azienda per “accesso abusivo a sistema informatico”. L’ipotesi è che quei soldi siano frutto proprio dei servizi erogati senza autorizzazione ai clienti “degli operatori di telefonia mobile Wind, Tim e Vodafone” almeno fino al 30 ottobre 2019.
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