Sessantotto fori di trapano sul furgone per vendicarsi di un post sui social
Non ha gradito, così si è preso la rivincita riducendo il mezzo di lavoro dell'altro a un colabrodo. La vittima ha pronta una denuncia: «Svegliato di notte dal rumore del trapano, mi ha bucato persino il motore»
PADOVA. Atto vandalico nella notte a Ponte di Brenta in via Luisari. Un cinquantenne siriano, libero professionista, si è svegliato di soprassalto verso le 3 per alcuni forti rumori: qualcuno gli stava danneggiano irrimediabilmente il suo furgone Ducato Maxi, perforandolo con ben 68 fori di trapano.
L’uomo aveva con sé un trapano ricaricabile e quindi non ha avuto bisogno di prese di corrente. «Ho riconosciuto bene chi era, lo conosco, denuncerò quanto accaduto ai carabinieri già intervenuti nella notte tra sabato e domenica per il primo sopralluogo», precisa la vittima, N.Z.A.N.
Bucato anche il motore
«Si è prima steso sotto il furgone, come un meccanico, praticando 12 fori sul motore e alcuni sulla trasmissione», ricostruisce l’uomo, «È fuoriuscito tutto l’olio e quando l’ho visto i suoi abiti erano sporchi di nero. Poi sempre a colpi di trapano, ha bucato le quattro ruote e forato le plastiche del furgone in tutti i punti possibili compresi gli specchietti. Quando sono uscito da casa praticamente aveva finito il suo lavoro ed è fuggito a piedi. È stato notato anche da alcuni clienti che stavano mangiando un panino dall’ambulante che staziona in prossimità del ponte. Non riesco a spiegarmi il motivo di un’aggressione così efferata, sospetto si sia arrabbiato per una post comparso nel mio profilo Facebook».
Ducato da buttare
Il Ducato è da buttare visto che il costo delle riparazioni superano abbondantemente il suo valore. Da quanto assicura la vittima il vandalo sarebbe partito da un paese del Vicentino, dove abita, per portare a termine il suo progetto. I due hanno anche lavorato assieme ed è possibile che ci sia stata qualche incomprensione. «Era stato tolto il tappo del serbatoio ma non so se all’interno abbia buttato qualcosa». I carabinieri intervenuti hanno raccolto le dichiarazioni del siriano anche se, per procedere aspettano la formale denuncia. È facile intuire che questa storia finirà in tribunale dove entrambe le parti racconteranno i fatti.