Formula 1, Bilancio in casa Mercedes: team leader con concretezza
Con il Gran Premio del Bahrain alle spalle, sorge spontanea qualche riflessione sulla prestazione sfoggiata dalla Mercedes e dai suoi piloti. Con due doppiette in altrettante gare, il team campione in carica guida entrambi le classifiche iridate, avendo messo in tasca quasi il massimo dei punti disp...
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Con il Gran Premio del Bahrain alle spalle, sorge spontanea qualche riflessione sulla prestazione sfoggiata dalla Mercedes e dai suoi piloti. Con due doppiette in altrettante gare, il team campione in carica guida entrambi le classifiche iridate, avendo messo in tasca quasi il massimo dei punti disponibili (manca il punto per il giro veloce in Bahrain). Sebbene le classifiche contino poco, specialmente all’alba di una stagione lunghissima, bisogna dare valore a ciò che il team di Brackley e i suoi alfieri hanno messo in pista sin qui.
Capitolo W10
Nonostante i chilometri macinati nei test di Barcellona e due gran premi portati a termine senza alcun problema, è ancora prematuro dare un giudizio sull’affidabilità del progetto Mercedes. I dati in possesso degli addetti ai lavori delineano una vettura con ottimi livelli di carico aerodinamico e in grado di fare la differenza nelle curve. Tuttavia, le speed trap osservate in Bahrain evidenziano un netto deficit di velocità in rettilineo nel confronto con i rivali della Ferrari. Se questo sia spiegabile con una scelta di assetto oppure giustificabile dai cavalli della power-unit, figlia di un progetto totalmente rivisto, lo capiremo soltanto con l’andare del tempo.
Così Toto Wolff nelle considerazioni post-gara in Bahrain: “La Ferrari è stata molto forte a Sakhir, con una prestazione incredibile in rettilineo. Una potenza ineguagliabile dalle altre vetture. Penso ci sia un vantaggio di cinque decimi solo sul dritto. Ed è un divario contro il quale è difficile competere“.
Capitolo Hamilton
Sebbene il “fattore c” abbia contribuito al risultato vincente della sua gara, non è affatto casuale il modo in cui questo successo è maturato. “Il solito Hamilton che graffia ma sa anche essere saggio giocando in difesa” (Pino Allievi): il campione inglese ha ribadito anche in Bahrain la finezza e l’esperienza per saper leggere la gara e mettere in pista diversi approcci a seconda dello sviluppo di un gran premio.
Spietato quando si è trattato di recuperare dopo una partenza a rallentatore, in saggia gestione nel lasciare a Vettel la seconda posizione nella fase centrale della gara, chirurgico nel sorpassare il tedesco all’esterno per l’ennesimo corpo a corpo vinto in carriera. Anche quest’anno toccherà fare i conti con Hamilton, “sempre capace di cacciare in pista una qualità impressionante anche quando tocca patire, remare, combattere” (Giorgio Terruzzi).
Capitolo Bottas
Il passo gara del pilota finlandese, specialmente se confrontato a quello del suo compagno, non ha confermato quanto visto in Australia due settimane prima. Tuttavia, le ambizioni iridate di Bottas trovano riscontro positivo nell’accortezza con cui ha gestito una gara non facile e poco brillante, con una Mercedes seconda forza. Il 29enne di Nastola si è confermato uno dei migliori starter della griglia, con un’altra partenza fulminea.
Tra i due compagni di box sembra resistere il rispetto che ha sin qui contraddistinto la loro convivenza. La battaglia dei primi giri è stata dura ma corretta. Con i due separati in classifica da un solo punto a favore di Bottas, dovrà la Mercedes preoccuparsi di ristabilire le gerarchie o sarà il proseguo del campionato a fare selezione?
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