I migranti lavoravano (gratis): sanzionata la coop dei profughi
Un anno dopo la nostra inchiesta, è arrivata la multa. Ben 15mila euro che ora la cooperativa dell'accoglienza dovrà sborsare di tasca propria. L'accusa? Aver fatto lavorare (gratis) un gruppo di migranti senza contratto.Riavvolgiamo il nastro. Nel marzo dell'anno scorso alcuni cittadini di Biella notarono un gruppetto di ragazzi di colore spostare mattonelle di fronte ad un vecchio hotel della città, l'albergo Coggiola. Tutto in regola? Non proprio. I giovani "muratori", infatti, riversavano calcinacci sul cassone di un camion targato "Versoprobo", società di Vercelli che nel tempo ha aperto centri di accoglienza per immigrati in diverse zone dell Paese (sul sito ne presentano ventidue). A Biella la coop ospitava (e ancora ospita) richiedenti asilo all'(ex) hotel Colibrì, un'altra struttura abbandonata da tempo ma resa agibile per garantirsi una fetta del (lauto) bando per la gestione degli stranieri. L'idea era quella di rendere operativo anche il Coggiola nella speranza di poter aprire un nuovo centro di accoglienza: per farlo, i responsabili della coop arruolarono come lavoratori alcuni ospiti del Colibrì. Ovviamente gratis. A confessarlo al Giornale fu uno degli operatori della Versoprobo, il quale ammise che "i nostri ospiti stanno facendo attività di volontariato mettendo a posto il Coggiola, visto che l'azienda sta per aprire un nuovo centro" (guarda il video).[[video 1376358]]Tutto chiaro, no? Certo. Ma non in regola. Perché se è vero che per legge i migranti, dopo due mesi dallo sbarco, possono iniziare a lavorare, è altrettanto vero che chi intende assumerli deve fargli firmare un regolare contratto, pagargli i contributi e tutto il resto. Niente di più e niente di meno. Intervistato durante la nostra inchiesta, però, l'allora coordinatore del Colibrì, Roberto Rosas, si limitò ad affermare che i ragazzi "non hanno lavorato", ma hanno solo fatto "attività di volontariato utile per il loro curriculum". "Hanno un contratto?", chiedemmo. Risposta: "È una attività volontaria".Lavoro o volontariato? La differenza sembra minima, ma c'è. L'ispettorato del lavoro, contattato al telefono, a suo tempo ci disse che i migranti non potevano assolutamente lavorare senza un accordo scritto: "Se vogliono possono rinunciare al compenso - ci disse De Camillis - ma il contratto devono averlo". Chiaro. E illegale. Come scrive La Stampa, infatti, un anno dopo i carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro hanno contestato alla Versoprovo la presenza di qui lavoratori impegnati nella "ristrutturazione" dell'Hotel Coggiola: sei su sette erano senza contratto. La multa è salata: 15mila euro. Ci avevamo visto giusto.La Versoprobo dal canto suo Canta vittoria la Lega Nord di Biella che aveva presentato un esposto allo Spresal. "Quello che è successo è gravissimo - attacca Giacomo Moscarola, consigliere comunale leghista - Se fosse stato un qualsiasi imprenditore lo avrebbero sottoposto a pena esemplare. Su questo tema deve esserci presa di posizione netta da parte dello Stato". Per questo Michele Mosca, segretario provinciale del Carroccio ha già "informato della vicenda il segretario regionale e deputato, Riccardo Molinari": "Tenuto conto che l'immigrazione è al centro delle politiche della Lega - dice - ho chiesto di adoperarsi affinché questa cooperativa venga immediatamente rimossa dalla graduatoria provinciale e vengano chiusi i due centri che gestisce a Biella. Appena saremo al governo chiederò un'azione affinché la coop in futuro non possa più partecipare ad appalti relativi all'accoglienza". img src=http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/content_foto_node/public/foto/2017/03/18/1489839051-17349170-10212159303208773-48008886-o.jpg /