«Striscia la notizia»: l’addio di Ficarra e Picone dopo 15 anni
«Comincia per noi l’ultima settimana di conduzione di Striscia che, però, sarà anche l’ultimo anno di Striscia». A rivelarlo a margine della puntata andata di Striscia la Notizia in onda lunedì 30 novembre sono Ficarra e Picone, che annunciano che la loro esperienza dietro al bancone del tg satirico di Antonio Ricci, iniziata ben 15 anni fa, si concluderà definitivamente sabato 5 dicembre. «Non vi nascondiamo che dopo 15 anni e 17 edizioni non è facile. Ringraziamo questa famiglia che ci ha coccolato e lusingato con il suo affetto, facendoci sentire parte di loro. E ringraziamo Antonio Ricci che ci ha sempre fatto sentire importanti, e di questo gliene saremo sempre grati. E ringraziamo voi telespettatori che ci avete sopportato».
Uno spiraglio per il futuro, però, il duo comico siciliano sembra timidamente aprirlo: «Non escludiamo che prima o poi torneremo, ma al momento passiamo il testimone. Quello più dispiaciuto di tutti è il Gabibbo, ma solo perché è un sentimentalone dalla lacrima facile». Inutile dire che l’addio di Salvatore Ficarra e Valentino Picone abbia colto di sorpresa il pubblico, da sempre affezionato alla conduzione frizzante e mai sopra le righe dei due artisti che, arrivati a questo punto della carriera e forti di un botteghino che nel 2019 ne aveva premiato le prodezze in un periodo in cui i cinema erano ancora pieni, potrebbero guardarsi intorno in attesa di un progetto più grande, magari destinato esclusivamente a loro.
Dopo l’evento speciale delle loro versione delle Rane di Aristofane, Raiuno avrebbe dovuto celebrare i loro 25 anni di carriera con quattro prime serate rimandate, così come molti progetti già in cantiere, a causa del Covid-19. Lasciando, però, aperta la porta per il futuro. Quello che è certo è che l’addio di Ficarra e Picone da Striscia è sereno e senza nessun astio, soprattutto con Antonio Ricci che, all’inizio di quest’anno, i due avevano descritto così: «A volte ci scontriamo perché noi facciamo una battuta e lui ci dice che è troppo poco: dovete fare di più, non c’è qualcosa di più forte? Fa il contrario di quello che uno si immagina. Ricci ha l’entusiasmo di un ragazzino, è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene, non molla mai».