Smart working: ecco perché può non funzionare
In questi giorni in il Paese si è chiuso in casa per ottemperare alle disposizioni contro la diffusione del Coronavirus, lo smart working è diventato protagonista della nostra quotidianità.
C’era già chi lo praticava anche prima – non moltissimi in Italia a dire il vero – ma ora i numeri sono cambiati e le persone costrette a lavorare da casa sono decisamente aumentate.
E in effetti, se la tipologia di attività lo consente, è questo il modo migliore per continuare a lavorare restando al riparo in casa propria, diminuendo il rischio di ammalarsi e di far circolare il virus.
La modalità di funzionamento dello smart working è piuttosto semplice nella sua teoria: il lavoratore concorda con l’azienda i tempi di svolgimento del lavoro agile e porta a termine i compiti assegnati entro le scadenze concordate.
Nella pratica, però, le cose possono complicarsi e i problemi che possono insorgere rischiano di compromettere la produttività. Non basta, infatti, solo la buona volontà, fondamentale è avere in dotazione la giusta strumentazione: PC o notebook, smartphone aziendale, connessione stabile ed eventuali dispositivi per le audio/video call, come cuffie professionali, webcam ecc.
Come è facile capire, quando la tecnologia incide così significativamente sui risultati e sulla possibilità di essere davvero efficienti anche da casa, si moltiplicano le possibilità di problematiche: un PC che viene infettato da un ransomware – purtroppo sono tanti quelli che circolano adesso e sfruttano i timori della pandemia per diffondere materiale dannoso -, una connessione Internet poco stabile, uno smartphone che si rompe… Senza contare i possibili problemi legati al fatto che trovandosi a casa può essere più facile distrarsi, lavorare direttamente a letto (sbagliatissimo!) o perdere la concentrazione.
Detto questo, lo smart working può essere molto vantaggioso – se pianificato al meglio – e può consentirci di organizzare le nostre giornate in modo più flessibile. Senza dimenticare i benefici derivanti dalla diminuzione degli spostamenti (e dell’inquinamento) e dalla possibilità di effettuare video-call e riunioni virtuali anche con chi si trova dall’altra parte del mondo, senza dover metter piede fuori casa.
Per far sì che lavorare da casa non diventi un peso, ma una reale opportunità, nella gallery qui sopra abbiamo elencato alcuni errori o incidenti di percorso che potrebbero capitarvi e le relative soluzioni per tornare a essere subito operativi.