Matteo Renzi adesso riconosce il calo dei consensi. Il caso Banca Etruria fa tremare i dem e negli ultimi tempi i sondaggi stanno mandando a picco il partito nei sondaggi. E così il segretario del Pd afferma: "L'elemento preoccupante non è l'ultima settimana, ma il trend. Da maggio a oggi il Pd ha perso quasi sette punti. Stiamo pagando il fatto che gli altri sono in campagna elettorale mentre noi dobbiamo sostenere la responsabilità del governo e passiamo il tempo a litigare all'interno". A questo punto parla anche del voto che si avvicina. Come detto più volte la data più probabile è quella del 4 marzo. E anche il Colle pare sia intenzionato ad andare in questa direzione. Ma il segretario dem con il crollo dei consensi avrebbe forse preferito un voto alle porte dell'estate: "Era ovvio che per il Pd fosse meglio votare a giugno o al massimo a settembre - aggiunge - Chi allora sosteneva questa tesi è stato accusato di irresponsabilità, ma non votando si è fatto un clamoroso assist a Berlusconi e Grillo. Adesso però è inutile piangere sul latte versato. Quando inizierà la campagna elettorale, finiranno le polemiche interne e il Pd potrà riprendere a parlare al Paese. Siamo già con questi sondaggi negativi il primo gruppo parlamentare del Paese, vogliamo essere però il partito più votato. E scateneremo una campagna elettorale a tappeto per farcela. Vedo la mia gente, immagino i candidati, leggo i risultati di questi anni e dico: il Pd sarà il primo partito". "Io non giro intorno ai temi, non è mio stile - aggiunge il segretario Pd - È evidente che il mio consenso personale non è più quello del 2014". Infine sul caso banche ribadisce la sua fiducia a Maria Elena Boschi: "È oggetto di un'attenzione spasmodica che copre i veri scandali di questi anni. Un vostro commentatore ha scritto sul Corriere: a questo punto non importa se Boschi ha detto o meno la verità. A noi del Pd sì: la verità interessa più del pregiudizio. A gennaio, comunque - aggiunge - gli organi del partito decideranno: la mia opinione è che si debba candidare, senza alcuna incertezza. I colpevoli li giudicano i giudici. I politici li giudicano gli elettori".